Stare coi morti, preferire i morti
ai vivi, che indecenza! Acqua passata.
Vedo che adesso più nessuno fiata
per spiegarci gli osceni rischi e torti
dell’assenza, adesso che è sprofondata
la storia… E così adesso tocca a noi, ci importi
tanto o quel tanto, siano fiochi o forti
i mesti richiami dell’ostinata
coscienza, alzare questa poca voce
contro il silenzio infinitesimale
a contestare l’infinito, atroce
scempio dell’esistente… (Al capitale
forse è questo che puo’ restare in gola,
l’osso senza carne della parola.)
GIOVANNI RABONI, da “QUARE TRISTIS”