FELICITA’
La giovanezza cupida di pesi
porge spontanea al carico le spalle.
Non regge. Piange di malinconia.
Vagabondaggio, evasione, poesia,
cari prodigi sul tardi! Sul tardi
l’aria si affina ed i passi si fanno
leggeri.
Oggi è il meglio di ieri,
se non è ancora la felicità.
Assumeremo un giorno la bontà
del suo volto, vedremo alcuno sciogliere
come un fumo il suo inutile dolore.
UMBERTO SABA, dalla raccolta PAROLE, poi nel CANZONIERE
Nella”Giornata Mondiale della Poesia”non si poteva non ricordare -come tu hai fatto, Andrea- la figura di Umberto Saba, una voce solitaria nel panorama poetico del suo tempo, stranea alle innovazioni dell’Ermetismo e alla ricerca della poesia come espressione delle inquietudini dell’uomo. Una poesia tradizionale, la sua, ancorata alle cose semplici e reali, dal linguaggio limpido e concreto,talvolta prosaico, caratterizzato dalla “riduzione del vocabolario al minimo indispensabile e quotidiano”(G.Debenedetti).
Parole nette e incontrovertibili quelle da te citate, Fiorella, relative ad un autore che ha teorizzato e realizzato una “poesia onesta” la quale, in quanto a sentimento poetico, non è inferiore a quella dei coevi Montale e Ungaretti.