LA MADRE
E il cuore quando d’un ultimo battito
avrà fatto cadere il muro d’ombra,
per condurmi, Madre, sino al Signore,
come una volta mi darai la mano.
In ginocchio, decisa,
sarai una statua davanti all’Eterno,
come già ti vedeva
quando eri ancora in vita.
Alzerai tremante le vecchie braccia,
come quando spirasti
dicendo: Mio Dio, eccomi.
E solo quando m’avrà perdonato,
ti verrà desiderio di guardarmi.
Ricorderai d’avermi atteso tanto,
e avrai negli occhi un rapido sospiro.
GIUSEPPE UNGARETTI, dal SENTIMENTO DEL TEMPO
p.s. in foto ritratto di Ungaretti di Gino Bonichi
La Giornata Mondiale della Poesia 2022, celebrata ieri 21 marzo,riveste quest’anno (a causa della guerra Russia -Ucraina) particolare importanza nel suo ruolo privilegiato di promozione al dialogo, alla comunicazione, alla pace. La poesia “La madre” da te citata, Andrea, di classica compostezza è tra le piu’ alte liriche ungarettiane per l’umanita’ del tema e la ieratica solennità’ che il poeta ha dato all’immagine materna. “La preghiera non è vista come monologo, ma nell’esatta accezione cristiana, come dialogo con Dio…”(G.Baroni: ”Giuseppe Ungaretti”.)
Sottoscrivo appieno le tue osservazioni, Fiorella, non a caso ho scelta questa stupenda poesia ungarettiana. Un caro saluto