Nel terzo anniversario della tragedia del Ponte Morandi, ripropongo i versi scritti al riguardo; non senza rammentare ciò che il procuratore capo di Genova ha avuto modo recentemente di osservare; vale dire il maggior costo economico del lavoro giudiziario di questi tre anni rispetto a quello dei mancati lavori di manutenzione all’origine di tale tragedia:
DE PROFUNDIS
Crollato il ponte Morandi, di Genova
vanto. Lo schianto al cuore di un paese
da troppo tempo preda dell’abisso.
Per il giorno del lutto non si blocchi
il pallone più ricco; ché omaggiati
i colori locali, la cacciata
dei mercanti dal tempio non esiste!
a spron battuto le accuse dei guitti
in simbiosi col popolo sovrano;
ma il Polcévera ancor tomba di alcuni
chiedeva il pianto prima dei comizi.
Poi su Twitter cinguettano impazziti
quei paladini, incrociando lor ferri
mentre Genova giace tramortita.
Ahi, le colpe dei padri ricadute
sui figli per un ponte malsicuro
da sempre nell’incuria più funesta!
che tetraggine ceda alla speranza,
precipitati in un baratro tutti.
14 agosto 2018
poesia di Andrea Mariotti, successivamente inclusa nella silloge “La tempra dell’autunno”, Bertoni Editore, 2020.