GENETLIACO DI GIACOMO LEOPARDI

Nel giorno del genetliaco di Giacomo Leopardi, di seguito una tarda annotazione dello Zibaldone di notevole interesse, da poco trascorso il bicentenario della morte di Napoleone :

“L’eroismo ci strascina non solo all’ammirazione, all’amore. Ci accade verso gli eroi, come alle donne verso gli uomini. Ci sentiamo più deboli di loro, perciò li amiamo. Quella virilità maggior della nostra, c’innamora. I soldati di Napoleone erano innamorati di lui, l’amavano con amor di passione, anche dopo la sua caduta: e ciò malgrado quello che aveano dovuto soffrire per lui, e gli agi di cui taluni godevano dopo il suo fato. Così gli strapazzi che gli fa l’amato, infiammano l’amante. E similmente tutta la Francia era innamorata di Napoleone. Così Achille c’innamora per la virilità superiore, malgrado i suoi difetti e bestialità, anzi in ragione ancora di queste”.

 

GIACOMO LEOPARDI, ZIBALDONE (4390; 22 Sett. 1828)

4 commenti su “GENETLIACO DI GIACOMO LEOPARDI

  1. Fiorella D’Ambrosio

    Una breve osservazione sulla nota dello Zibaldone da te citata, Andrea. Oggi, dopo tante lotte per affermare la parità di genere, le donne non riconoscerebbero alcuna superiorità’ degli uomini nei loro confronti e “Achille non le innamorerebbe per la virilità superiore, malgrado i suoi difetti e bestialità, anzi in ragione ancora di queste”. Un caro saluto.

  2. andreamariotti Autore articolo

    E’ vero quanto osservi, Fiorella, anch’io ci pensavo proponendo questa nota leopardiana. Ma come nel caso del “Dialogo di Tristano e di un amico”, altissimo fra le Operette, è un fatto che la misoginia del Recanatese, pur censurabile e datata, rimane funzionale pietra di paragone nelle mani di un osservatore geniale dei costumi e della storia. Un caro saluto.

  3. Fiorella D’Ambrosio

    Nessun dubbio, Andrea, sulle qualità di “osservatore geniale dei costumi e della storia” del poeta recanatese: volevo semplicemente rimarcare che di questi tempi la sua misoginia ”…Voi ed io dobbiamo tenere per assioma matematico che non vè, ne’ vi puo’ essere donna degna di essere amata da vero…”(dall’epistola a Giuseppe Melchiorri,19 dic.1823) scatenerebbe l’ira feroce delle femministe. Un caro saluto.

  4. andreamariotti Autore articolo

    Non ho particolare interesse a occultare la misoginia leopardiana, Fiorella, che rimane un dato di fatto. Un caro saluto

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