GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA 2020
In questo tempo così difficile per il nostro paese e per il mondo intero, non si possono non rileggere i seguenti versi del Sommo Poeta; versi venerabili, che parlano da sempre a tutti gli uomini, e che immediatamente ci offrono la metafora delle metafore, ovvero quella selva oscura che stiamo attraversando…A/M:
Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura!
INFERNO (1-6)
Ai versi di Dante da te opportunamente citati, Andrea, in un momento cosi’difficile come quello che stiamo attraversando, mi piace accostare due terzine del canto XXXIII del Paradiso: la preghiera alla Vergine, tramite indispensabile tra l’uomo e Dio, “l’ultima salute” in cui Dante -simbolo dell’umanita’- ritrova, dopo lo smarrimento, la via della luce. “Vergine Madre, figlia del tuo figlio,/ umile e alta più che creatura,/ termine fisso d’eterno consiglio”…”Donna, se’ tanto grande e tanto vali,/ che qual vuol grazia e a te non ricorre/ sua disianza vuol volar sanz’ali.”. Un caro saluto.
E infatti nelle due terzine iniziali del canto proemiale tramite le quali il “sacrato poema” comincia, Fiorella, Dante si esprime al passato circa la selva oscura, il cui solo pensiero gli “rinova” la paura. Dunque la luce conquistata a durissimo prezzo dal pellegrino nel suo viaggio oltremondano va difesa con grande fermezza e impegno, per non ricadere nelle tenebre. Evidente la lezione per noi alle prese con questa pandemia, oltrepassata la quale dovremmo essere stabilmente migliori, ammesso che ciò sia possibile. Ma non disperiamo. Un caro saluto