In questo momento così delicato per tutti, mi è ritornato in mente il verso di uno scrittore da me non amato, ma di cui ovviamente non posso nascondermi la grandezza (e meno che mai il potente influsso esercitato sulle generazioni successive di poeti del nostro Novecento)…(a/m):
“O dolce Luce, gioventù dell’aria…”
così D’Annunzio nella lirica alcionia L’ ulivo: per dire della giovinezza di un antropomorfico cielo mattutino, di cui abbiamo attualmente gran bisogno.
Ho riletto con piacere, Andrea, -sollecitata dalla tua nota letteraria- la lirica dannunziana “L’Ulivo” tra le più belle composizioni poetiche del terzo libro delle Laudi, l’Alcione.”…O dolce Luce,gioventù dell’aria,/ giustizia incorruttibile, divina/ nudità delle cose,o Animatrice,/ in noi discendi! …” E non ho potuto non accostarla all’altrettanto soave “Canzone dell’Ulivo” di Giovanni Pascoli.”…Tu, placido e pallido ulivo,/ non dare a noi nulla; ma resta!/ ma cresci, sicuro e tardivo,/ nel tempo che tace!…”(dai “Canti di Castelvecchio”). Come suonano bene entrambe al nostro animo, in questi giorni!
E’ proprio così, Fiorella, un caro saluto.