Il 28 gennaio del 1972 moriva a Milano uno scrittore a me molto caro, Dino Buzzati, di cui tutto ebbi a leggere durante la mia prima giovinezza. Dell’autore del Deserto dei Tartari mi piacerà riproporre qui un passo delle sue Cronache ed elzeviri sulle Tribolazioni delle Dolomiti; giacché l’estate scorsa a lungo presso San Vito di Cadore ho avuto modo di tornare a contemplare l’Antelao, severo e alto monte meravigliosamente personificato dalla fantasia buzzatiana nel modo che segue…a/m:
Anche stasera si sente, nei valloni ricolmi di nebbie, brontolare l’Antelao, il re: “Si ha un bel dire” borbotta piagnucoloso “si ha un bel dire le vertiginose pareti, i paurosi strapiombi: con tutto questo siamo ridotti peggio, molto peggio…” Qui il gigante è colto da un violento colpo di tosse che si ripercuote in tutta la valle. E gli uomini, nei paesi, credendo che si faccia avanti un temporale, corrono a prendere impermeabili e ombrelli. Ripreso poi il filo del discorso, il monarca continua a lamentarsi: nelle belle giornate, dice, gli alpinisti sono tanto numerosi sui suoi fianchi da procurargli un insopportabile prurito. Fa veramente pena, povero vecchio.
DINO BUZZATI