6 aprile 2009/ 6 aprile 2019 decennale del terremoto abruzzese
QUELLA SERA DI APRILE
O fontanile di Campitello,
zampilla ancora l’acqua tua?
e tu, agrifoglio dei Lucrètili
monti, sempreverde barbaglio,
come parli al mio cuore!
ma ecco, all’orizzonte, bianche
del Gran Sasso le cime: zanne
d’un elefante acceso d’ira
per l’umana miopia.
Andrea Mariotti, dalla silloge Scolpire questa pace, 2013
Di forte impatto emotivo, questi tuoi versi, Andrea che, con amara ironia, ricordano -nel suo decimo anniversario – il drammatico terremoto in Abruzzo con perdite di vite umane e distruzione di un patrimonio storico e architettonico di inestimabile valore. Aperta ed efficace denuncia dell’incuria e della”umana miopia”.
Dieci anni sono già trascorsi da questa tragedia, Fiorella, e penso tuttora con particolare dolore ai giovani periti all’interno della Casa dello Studente: diversi di loro, lunedì 6 aprile 2009, avrebbero dovuto sostenere un esame, e proprio per questo erano rimasti lì a studiare fino all’ultimo; in un luogo tutt’altro che sicuro, come abbiamo ben veduto. Cari giovani che non ci sono più.