A DIECI ANNI DALLA MORTE DI ELUANA ENGLARO
Ripropongo qui il mio scritto a caldo di ieri sera su Facebook dopo aver seguito la trasmissione di Enrico Mentana sulla tragica esperienza della famiglia Englaro che ha riguardato e riguarda il nostro paese…a/m:
Serata di commozione ed anche di indignazione, nel seguire su La7 la trasmissione di Mentana relativa al decennale ormai prossimo (9/2/2009) della morte di Eluana Englaro…la lucida, costante fermezza del padre Beppino invecchiato soltanto fisicamente, le foto di Eluana dal sorriso radioso prima del tragico incidente della strada capace di renderla per anni (tanti, troppi!) ” priva di morte e orfana di vita” (per citare i versi che Ceronetti le dedicò); lo scontro istituzionale fra Berlusconi allora a capo del Governo e Napolitano Presidente della Repubblica…fino alla morte della giovane donna la sera del 9 febbraio 2009 (Eluana che secondo Berlusconi sarebbe stata “abile” a generare e che anche per questo andava “salvata”); morte a conti fatti “salvifica” per i troppi sicofanti di quel tempo che sbattevano i pugni sui banchi del Senato in nome di una astratta difesa della Vita; chiudendo gli occhi di fronte a una tragedia che non aveva bisogno di grotteschi furori bensì soltanto del rispetto della volontà della famiglia (per tacere degli scritti della stessa Eluana ritrovati quindici anni dopo l’incidente, tali da non lasciar dubbi su quella che sarebbe stata la volontà della ragazza se solo avesse potuto parlare, una volta inchiodata a quella vita vegetativa che sappiamo). Ho risfogliato questa sera le pagine del libro “La vita senza limiti” (di Beppino Englaro con Adriana Pannitteri; volume che Beppino presentò alla Fiera del Libro di Roma l’otto dicembre 2012)… che dire in conclusione se non che i pessimi costumi odierni vengono da lontano o meglio dalla nostra storia recente? rammentiamo a tal proposito il plebiscito parlamentare che accreditò la panzana berlusconiana in merito ad una certa Ruby ritenuta la nipote di Mubarak? Per quanto mi riguarda ho sempre avuto una sorta di malcelato e coerente orrore etico-intellettuale nei confronti dell’ Unto del Signore, grande inquinatore delle falde antropologiche della nostra società! I risultati, come già detto, si vedono oggi, senza fare nomi e cognomi (anche per non allontanarmi troppo dal tema che mi stava a cuore in questo mio scritto, e cioè la riflessione su una pagina buia della nostra storia a distanza di dieci anni dal suo epilogo: prima pensando, naturalmente, all’ atroce destino di Eluana nonché alle sofferenza di una famiglia comunque combattiva in merito alla difesa del diritto all’autodeterminazione). Oggi abbiamo una legge al riguardo, di cui si parla troppo poco giacché ” pensare è sconsigliato” (per citare il cantautore Francesco Guccini) in questo frastuono quotidiano di flautus vocis davvero senza costrutto. Il grande Recanatese infine, ci ricorda nella sua GINESTRA (rivolto al “secol nuovo” che proprio non gli andava a genio): “Libertà vai sognando, e servo a un tempo/ vuoi di nuovo il pensiero,/ sul per cui risorgemmo/ della barbarie in parte, e per cui solo/ si cresce in civiltà, che sola in meglio/ guida i pubblici fati” (72-77). Nel ringraziare in conclusione (dal mio punto di vista che non pretende di essere totalizzante nel rispetto di sensibilità diverse) Beppino Englaro di cui custodisco nell’animo il sorriso di umana simpatia (che mi riservò a Roma in occasione della presentazione del suddetto suo libro) rivolgo un pensiero affettuoso a Manuel Bortuzzo, il giovane nuotatore che a quanto sembra non potrà più camminare, dopo essere stato colpito sabato scorso a Roma da un proiettile ad altri destinato. Roba da pazzi e “normalità” quotidiana!
Andrea Mariotti