IL LAGO DEI CIGNI – QUESTA SERA LA PRIMA AL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA
La versione di Benjamin Pech inaugura la stagione di Balletto
di Manuela Minelli
“Il lago dei cigni” di Benjamin Pech, da Marius Petipa e Lev Ivanov, grande classico del repertorio, inaugura questa sera la stagione di balletto 2018-19 del Teatro dell’Opera di Roma e resterà in scena da fino a domenica 6 gennaio 2019, con le étoile, i primi ballerini, i solisti e il corpo di ballo diretto da Eleonora Abbagnato.
Benjamin Pech, già étoile dell’Opéra di Parigi e Assistente alla Direzione del Ballo del Teatro dell’Opera di Roma, dopo aver creato diverse coreografie si confronta con il riallestimento coreografico del balletto icona della tradizione classica.
Questa sera, ma anche il 29 e il 31 dicembre, ospiti d’eccezione saranno Anna Nikulina e Semyon Chudin, entrambi principal dancer del Teatro Bol’šoj di Mosca, mentre il 4 e il 6 gennaio Germain Louvet, magnifica étoile de l’Opéra di Parigi, danzerà con la prima ballerina Susanna Salvi. L’étoile del Teatro dell’Opera di Roma Alessandra Amato ballerà con il primo ballerino Claudio Cocino, mentre la recita pomeridiana del 5 gennaio è affidata ai solisti Marianna Suriano e Michele Satriano. Nella versione di Benjamin Pech un ruolo determinante è affidato al personaggio di Benno, amico del Principe Siegfried, interpretato dal primo ballerino Alessio Rezza, quindi dal solista Giacomo Castellana, e dai ballerini Walter Maimone e Loïck Pireaux.
“Apriamo la nuova stagione di balletto del Teatro dell’Opera di Roma con un grande classico e lo facciamo affidandone la coreografia a Benjamin Pech, già étoile dell’Opéra di Parigi e assistente alla Direzione del Ballo qui a Roma – aveva dichiarato il Sovrintendente Carlo Fuortese durante la conferenza stampa – proprio per farne una nuova versione sull’allestimento del maestro Aldo Buti. Le note sono invece affidate al Direttore Nir Kabaretti per una rilettura molto speciale”.
“Il lago dei cigni è forse il titolo dei titoli del repertorio classico e d è un balletto fondamentale per me e Pech, educati alla versione Nureyev – spiega la Direttrice Eleonora Abbagnato – Quasi tutti i ruoli li abbiamo danzati insieme, Il lago dei cigni è musica e Benjamin Pech ha fatto nascere questa versione ascoltandola e vivendola intensamente, la musica e la storia hanno qui un legame indissolubile. Nella difficoltà tecnica, gli interpreti sono chiamati a lavorare sul loro lato interpretativo, ed ecco allora che la musica e la narrazione concorrono a farci sognare, facendo emergere il loro essere artisti. Voglio ringraziare i ballerini tutti, i guest eccezionali, Alessandra Amato che venne nominata étoile proprio in questo doppio ruolo di Odette-Odile, l’étoile Rebecca Bianchi, appena rientrata, nella danza russa e la prima ballerina Susanna Salvi che ha già ballato la versione di Wheeldon. E un grazie speciale va anche al Sovrintendente con il quale lavoriamo intensamente per far crescere questo corpo di ballo e la sua produzione.”
Il lago dei cigni è uno dei titoli più famosi e amati, una fiaba romantica percorsa dall’eterno conflitto tra Bene e Male che ancora oggi, con il suo intenso simbolismo, continua ad affascinare gli spettatori di tutto il mondo. La lunga genesi del balletto iniziò nel 1868, quando Pëtr Il’ič Čajkovskij durante un viaggio sul Reno in compagnia Vladimir Petrovic Begičev – Sovrintendente dei Teatri Imperiali di Mosca nonché futuro librettista de Il lago dei cigni – maturò l’idea di un soggetto ispirato ai miti della donna-cigno. Nel 1875 poi il Teatro Bol’šoj di Mosca commissionò al compositore russo la partitura per un grande balletto di fantasia, così Il lago dei cigni andò in scena per la prima volta il 20 febbraio 1877 con la coreografia di Julius Wenzel Reisinger, senza tuttavia ottenere successo. Il balletto venne poi ripreso negli anni Ottanta, prima di approdare nelle mani di Marius Petipa, che già aveva collaborato con Čajkovskij per La bella addormentata (1890).
Il grande coreografo definì uno schema generale e ne affidò la realizzazione al suo assistente Lev Ivanovič Ivanov, che firmò la coreografia del secondo atto messo in scena il 17 febbraio 1894, poco dopo la scomparsa del compositore nel novembre 1893. Si giunse quindi alla decisione di rappresentare il balletto per intero: Petipa riesaminò il soggetto e realizzò la coreografia del primo e di quasi tutto il terzo atto, mentre il resto venne lasciato a Ivanov. La versione del balletto definitiva di Petipa e Ivanov, quella a cui attingono la maggior parte degli allestimenti successivi, trionfò il 27 gennaio 1895 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, con l’italiana Pierina Legnani nel ruolo della protagonista.
Al Teatro dell’Opera di Roma Il lago dei cigni fa la sua prima apparizione nel 1937 con la coreografia di Boris Romanov e, a partire da questo momento, scaturì una fitta serie di rappresentazioni, sino all’originale versione del coreografo inglese Christopher Wheeldon proposta nel 2016.
Rimanendo in gran parte fedele al libretto immaginato da Petipa, Benjamin Pech rielabora la drammaturgia dando vita alla sua versione: “Il mago Von Rothbart che trasforma la principessa in cigno, non c’è nella mia versione. È Benno, l’insospettabile amico del Principe Siegfried, a incarnare questo ruolo malefico. Benno, geloso e avido di potere, cela le sue reali intenzioni, dissimula e finge bene. Manipola il Principe per tutto il balletto e solo alla fine del terzo atto rivela la sua vera natura, quando l’inganno è ormai compiuto. Siegfried credendo di ritrovare Odette nei panni dell’ingannevole Odile, le promette amore eterno. Il tradimento diventa il tema centrale di questa mia versione: si compie ad opera di Benno nei confronti del Principe, e del Principe nei confronti di Odette pur senza volerlo, ma alla fine il potere dell’amicizia prevale su tutto”.
Il lavoro di Pech – coadiuvato da Madame Patricia Ruanne e dal Maître de Ballet Frédéric Jahn nelle vesti di assistenti al coreografo – si innesta in un allestimento magico fatto di scene raffinate e preziosi decori dello scenografo Aldo Buti e con le luci di Vinicio Cheli. Le note di Pëtr Il’ič Čajkovskij sono affidate alla bacchetta del Direttore Nir Kabaretti che dirige l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma.
Il Lago dei Cigni – Balletto in quattro atti
Musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij
Direttore Nir Kabaretti
Coreografia Benjamin Pech
da Marius Petipa e Lev Ivanov
Scene e Costumi Aldo Buti – Luci Vinicio Cheli – Orchestra, Étoile, Primi Ballerini, Solisti e Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma – Allestimento del Teatro dell’Opera di Roma
Interpreti principali
Odette/Odile Anna Nikulina (28, 29, 31 dicembre 2018) / Alessandra Amato (30 dicembre 2018, 3 e 5 gennaio 2019 ore 20.00) / Susanna Salvi (4 e 6 gennaio 2019) / Marianna Suriano (5 gennaio 2019 ore 15.00)
Principe Semyon Chudin (28, 29, 31 dicembre 2018) / Claudio Cocino (30 dicembre 2018, 3 e 5 gennaio 2019 ore 20.00) / Germain Louvet (4 e 6 gennaio 2019) / Michele Satriano (5 gennaio 2019 ore 15.00)
Repliche sabato 29 dicembre ore 18.00; domenica 30 dicembre ore 16.30; lunedì 31 dicembre ore 18.00; giovedì 3 gennaio 2019 ore 20.00; venerdì 4 gennaio ore 20.00; sabato 5 gennaio ore 15.00 – ore 20.00; domenica 6 gennaio ore 16.30.