Immagine 042 Mi è caro presentare in questo blog una mia breve lirica della giovinezza, piccolo elogio della “lentezza”, in tempi come quelli odierni a dir poco tambureggianti (ripenso ai versi danteschi “la fretta,/ che l’onestade ad ogn’atto dismaga”, Purg. III, 10-11). In modo suggestivo, del resto, Mario Vargas Llosa, fresco di Nobel, si è dichiarato “schiavo della letteratura”; volendo intendere in tutta evidenza tale asservimento come scelta suprema di libertà creativa. Nessuno ci obbliga a scrivere, è bene ricordarlo:

VELA

amarti veramente!
se rido della fretta
e sprono la mia penna,
diventa più silenzio
sereno il mio tormento.

Andrea Mariotti, poesia del 1985, poi inclusa in Lungo il crinale, 1998, Bastogi Editrice Italiana.

2 commenti su “

  1. maria rizzi

    Caro amico, parli del tempo che viviamo definendolo ‘tambureggiante’ e mi lascia basita la tua capacità di analisi e soprattutto la scelta oculata, sorvegliata dei termini e delle liriche. La tua risposta all’era del materialismo sfrenato, del consumo parossistico delle cose e dei sentimenti, è un concentrato di versi, che nell’ossimoro efficacissimo della sintesi, dona invece ali alla capacità di immaginare. Il tuo ‘ridere della fretta’ è la volontà del Poeta di rimanere libero, non omologato, creativo e originale… tra uomini che scelgono nel branco la loro folle sicurezza.
    Considerando che “Vela” risale alla tua gioventù, si potrebbe dire che sei stato un profeta o forse un acuto lettore del futuro che seminavamo, stracciando gli ideali come fogli di giornale. Sono versi di straordinaria, efficace attualità e mi hanno incantata. Ti abbraccio forte e ti ringrazio.

  2. andreamariotti Autore articolo

    Grazie di cuore, cara amica, per quanto hai scritto intorno a questi miei concentrati versi di gioventù.
    Un abbraccio

    Andrea

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