24 agosto 2016- 24 agosto 2018
Nessuna sia pur concisa analisi metrico-stilistica in questo caso da parte mia della poesia di Tiziana Marini che oggi propongo a due anni dal sisma del Centro Italia. La mia cura si è doverosamente risolta nella scelta di una foto credo significativa per l’occasione (scattata dieci anni addietro sulla vetta del Monte di Cambio, nel Reatino, da cui si osserva bene il Vettore, montagna a sua volta ferita dal terremoto di due anni fa). Il resto è raccoglimento, per riflettere e non dimenticare, qui ringraziando la poetessa per il dono di questi suoi struggenti, ispirati e bellissimi versi…a/m
FUTURO
Madrebuio si aprira’ al mattino
e cresceranno nuove erbe battezzate
sciami innocui come sassi
scritti di fiato
come dita segnatempo
nel risveglio fiore a fiore
del silenzio sceso nella cavità.
Resta, è vero, nella faglia-ferita
tutto il dolore
ma in questa terra durissima
franata
nulla è perso per sempre.
(poesia inedita di Tiziana Marini)
Caro Andrea, ti ringrazio infinitamente per aver pubblicato questo mio testo inedito, dedicato alle terre colpite dal terremoto due anni fa. Non sono versi scritti sull’onda della commozione, ma ho lasciato decantare il dolore sicche’ il ‘ ‘messaggio” di speranza della chiusa e’ davvero frutto di una solida fiducia nella possibile rinascita di queste terre.
Cara Tiziana, benissimo si coglie nella tua poesia il processo di distillazione di versi di forte impatto ma tutt’altro che emotivo ed enfatico. Sono versi potenti, animati da quella tensione poetica che ti appartiene per istinto e che qualifica il tuo scrivere in chiave inconfondibilmente personale.