Alberto Moravia: “… Io vorrei invece salvare tutte le complicazioni, cioè le contraddizioni del reale e al tempo stesso mostrarle con chiarezza e precisione.”…così, a pag.104 del libro VITA DI MORAVIA, di Alberto Moravia e Alain Elkann, Bompiani, III ed.2007. Ricorre infatti oggi il ventesimo anniversario della scomparsa del grande scrittore, ” il romanziere più romanziere del nostro secolo”, secondo una recente definizione di Franco Cordelli, riportata ieri dal quotidiano LA STAMPA (in TUTTOLIBRI). Non possiamo con tutta evidenza dimenticare il folgorante esordio narrativo di Moravia con GLI INDIFFERENTI (1929), primo libro di un giovanissimo autore capace di prendere nettamente le distanze dalla “prosa d’arte” trionfante in quegli anni; così come, in poesia, quattro anni prima aveva fatto Eugenio Montale coi suoi OSSI DI SEPPIA, nei confronti di poetiche cariche di retorica. Ma per tornare allo scrittore romano, mi permetto di raccomandare a chi non lo avesse letto il libro sopra citato, notevole nel mostrare un Moravia a tutto campo: schietto, capriccioso, viaggiatore curioso e anche coraggioso; e, in ogni caso, attraversato costantemente dal rovello dello scrittore autentico: quello di caricarsi -novello Atlante- sulle proprie spalle la realtà, con le sue infinite contraddizioni…
” Ma chi pensasse il ponderoso tema
e l’omero mortal che se ne carca,
nol biasmerebbe se sott’esso trema:”
Paradiso, XXIII, 64-66.
Caro amico, nella bellissima foto che correda l’articolo, il ‘novello Atlante’ del nostro secolo si carica l’universo sulle spalle e le tue parole incidono ancora una volta il sopore di troppe coscienze, sollecitando l’attenzione su questo romanziere indimenticabile e sulla sua opera autobiografica. Forse meno conosciuta di altri testi, la biografia scritta in forma di intervista con il giornalista amico Alain Elkann.
In quest’opera di rara originalità l’interlocutore entra nel gioco letterario della narrazione seguendo a ruota un Moravia lanciato nella rievocazione, tradotta spesso sul piano della satira, dell’ avventura, come dici giustamente, dell’analisi attenta e schietta della realtà che lo circonda. Moravia dipana il filo della memoria, ma sull’onda di una tempra narrativa sempre viva e pulsante, riesce anche a sconfinare in quella che può apparire favola romanzesca. Un libro di vibrante ironia, che illumina sul carattere del ‘romanziere per eccellenza’ del nostro secolo.
Sei sempre attento alle realtà culturali che ci circondano. Oserei dire che fungi da faro per illuminarci e indurci a seguire certe rotte. Ti ringrazio e ti abbraccio con affetto.
Mia cara amica, ho solo cercato, nel mio breve articolo, di sensibilizzare il visitatore di questo blog in merito a un narratore che è stato protagonista discusso ma anche indiscusso del Novecento letterario, non soltanto italiano; a vent’anni esatti dalla sua scomparsa, infatti, il libro autobiografico da me citato mi pare una splendida ouverture rispetto alla vita e all’opera di Alberto Moravia. In tale libro, in sintesi, il lettore può scoprire il grande amore che il “freddo” Moravia ha sempre nutrito per il proprio mestiere. Un abbraccio. Andrea