Avevo sette anni allorché fendendo l’etere mi sfiorò l’animo la carezza di Papa Roncalli affidata ai genitori (nella famosa predica alla luna in piazza San Pietro dell’ottobre 1962). Ebbene, vedere oggi in televisione per le strade di Bergamo il corpo del Santo in una teca con le mani liquefatte per il gran caldo mi ha parecchio infastidito (ascoltando poi l’ immancabile prete dal largo sorriso pronto a interpretare il suddetto fenomeno come segno di benevolenza del Papa buono verso i suoi concittadini). Le vie del fanatismo sono infinite, come pure quelle dell’ esibizionismo ad esso strettamente connesso. Io, Giovanni XXIII, lo custodisco nell’occulta teca del mio cuore.
Andrea Mariotti
Ho letto con commozione le parole di Papa Roncalli pronunciate in Piazza San Pietro nel lontano 1962. Concordo con te, Andrea, circa il valore negativo di ogni forma di fanatismo. Nel caso specifico, si tratta di una interpretazione (quella del prete a Bergamo) “irrazionale” di un fenomeno fisico scientificamente spiegabile con le ordinarie leggi naturali. Toccante l’ultima frase del tuo scritto. Un caro saluto
Un caro e affettuoso saluto, Fiorella