23  MAGGIO 1992 – 23 MAGGIO 2018

 

“Non rimpiango niente, anche se a volte percepisco nei miei colleghi un comprensibile desiderio di tornare alla normalità: meno scorte, meno protezione, meno rigore negli spostamenti. E allora mi sorprendo ad aver paura delle conseguenze di un simile atteggiamento: normalità significa meno indagini, meno incisività, meno risultati. E temo che la magistratura torni alla vecchia routine: i mafiosi che fanno il loro mestiere da un lato, i magistrati che fanno più o meno bene il loro dall’altro, e alla resa dei conti, palpabile, l’inefficienza dello Stato. Sarebbe insopportabile risentire nel corso di un interrogatorio l’ironia e l’arroganza mafiosa di una volta!”

 

GIOVANNI  FALCONE (da Cose di Cosa Nostra, Bur 1993, in collaborazione con Marcelle Padovani)

 

 

 

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