FINE DEL ’68
Ho contemplato dalla luna, o quasi,
il modesto pianeta che contiene
filosofia, teologia, politica,
pornografia, letteratura, scienze
palesi o arcane. Dentro c’è anche l’uomo,
ed io tra questi. E tutto è molto strano.
Tra poche ore sarà notte e l’anno
finirà tra esplosioni di spumanti
e di petardi. Forse di bombe o peggio,
ma non qui dove sto. Se uno muore
non importa a nessuno purché sia
sconosciuto e lontano.
EUGENIO MONTALE
P.S. Buon Anno a tutti i visitatori del blog da parte di Andrea Mariotti
I versi della lirica montaliana “Fine del 68” che ho riletto con piacere sul tuo blog, Andrea, mi riconducono -per tematica e intonazione prosastica, ironica, colloquiale- al “Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere”, una delle piu’suggestive espressioni delle “Operette morali” di G.Leopardi. Presente in entrambi i componimenti e’ l’atteggiamento spirituale dell’artista di rinuncia coraggiosa ad ogni illusione che possa addolcire la vita e di disarmata rassegnazione alla legge universale del dolore. Un caro saluto.
Dialogo, quello leopardiano da te rammentato -mi permetto di dire non a caso- che proponevo il primo gennaio dello scorso anno nel presente blog, in piena concordanza con quanto osservi a proposito della stretta vicinanza della suddetta Operetta del Recanatese con i versi montaliani. Auguri di un sereno Anno Nuovo, Fiorella
Molto significativa ed attuale questa lirica, che nella sua amarezza ci fa comprendere quanto poco sia cambiato in questi anni, e quanto il contesto storico e sociale sia desolatamente addirittura peggiorato.
Un caro saluto e auguri
Anche a te un caro saluto, Monica, con gli auguri di un sereno Anno Nuovo