Note letterarie
Ricerca “anti-lirica” e ritorno alla “narrativita” poetica nell’opera letteraria di Attilio Bertolucci. La revisione critica dell’Ermetismo, l’adozione di uno stile poetico meno rarefatto, piu’concreto, trovano le prime significative espressioni nell’opera di Eugenio Montale e precisamente nelle sue ultime raccolte, tra cui “Satura” (1971) dove il poeta ligure al tradizionale discorso lirico-soggettivo sostituisce uno stile prosastico, colloquiale. Ma e’ in Attilio Bertolucci, come in Sandro Penna e in Giorgio Caproni che si evidenzia con maggiore chiarezza il rinnovamento post-ermetico: il superamento del soggettivismo lirico, il ritorno alla “narrativita’”poetica e alla migliore tradizione italiana, in virtu’ della scelta anti -novecentista di una poetica che si distanzia dall’epigramma “fulmineo ed evocativo” dell’Ermetismo e tende ad una adesione concreta alle cose e ad un più solidale colloquio con gli uomini. Da tale consapevole scelta hanno origine mirabili prove poetiche di A. Bertolucci, quali” La capanna indiana”(1951): elegia autobiografica raccolta intorno agli affetti familiari e ai luoghi dell’infanzia; “Viaggio d’inverno” (1971): monologo interiore con momenti di dialogo tra l’io e la natura; “La camera da letto” (1984): poema o romanzo in versi, come lo stesso autore definisce l’opera che si snoda tra realtà e fantasia. Suggestivo l’incipit di “Fantasticando sulla migrazione dei maremmani”….Dalle maremme con cavalli, giorno/e notte, li accompagnavano nuvole/ da quando partirono lasciando si/dietro una pianura / e dietro la pianura il mare e l’orizzonte/ in un fermo pallore d’alba estiva…”
Fiorella D’Ambrosio