Con piacere propongo questi intensi versi di Marzia Spinelli, per gentile concessione della poetessa (a/m):
Trincea del quotidiano
Ogni giorno vesto l’armatura,
porto anche l’arco, le frecce, lo scudo,
indosso il casco come l’elmo di Scipio,
e qualunque copricapo, variabile come il tempo,
a proteggere la testa, così instabile
riecheggia e suona ogni dì una musica nuova
scompigliata e dilatata melodia d’accadimenti,
ordinata cabaletta di ricordi, stanzetta di memoria,
sempre a passo lieve e piè veloce in un dove presente
ma lontano, umido e vischioso, dove perdo
ad ogni semaforo dell’armatura un tratto
e mi chiedo dove sto andando, dove vanno
tutti gli elementi, tutte le particelle della vestitura,
granelli che frantumano sotto i ponti lungo fiume
o fondigli a disciogliersi in mare,
a sfaldarsi in una risacca solo mia
ma è di tutti la stessa domanda
se qualcosa si salva di noi dalla dimenticanza,
se in quel dopo a disperdersi a terra
c’è pace.
Marzia Spinelli (inedito)
P.s. in foto Il GUERRIERO DI CAPESTRANO, Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo, Chieti
Degna cornice agli “intensi” versi dell’inedito che ci proponi, Andrea, e’ l’immagine scultorea del “Guerriero di Capestrano” (VI sec. a. C.), statua che costituisce una delle più importanti vestigia delle antiche culture italiche,
conservata a Chieti nel Museo Archeologico Nazionale d’ Abruzzo. Un caro saluto.
ringrazio molto Andrea per l’ospitalità. La foto é assolutamente perfetta
e in sintonia con il testo. Penso che siamo tutti un pò guerrieri nel quotidiano e non solo. Un caro saluto. Marzia
Sono io a ringraziare te, Marzia, per questi versi che molto ho sentito. Un caro saluto
Sì, Fiorella, leggendo i versi di Marzia Spinelli pian piano dentro la mia mente si è formato il ricordo dello stupendo Guerriero. Un caro saluto
Davvero bellissima ed emozionante questa poesia, l’emozione che viene dal ritrovarsi tutti rappresentati in questi versi così universali e inesorabili, così veri e drammatici: proprio così, le stesse corse quotidiane, l’inesorabile lotta contro il tempo, le stesse domande, le stesse perdite ci accomunano, e anche la stessa fine e quello che resterà dopo..se ci sarà un dopo.
La penna fine di Marzia Spinelli ci conduce e ci cattura in questa sinfonia di versi, e ci ricorda (qualora ce lo dimenticassimo) che dobbiamo lottare sempre e fino in fondo, per trovare poi la pace che ci apparterrà.
Grazie Andrea per aver proposto la poesia, in perfetta sintonia con la foto
Davvero questa poesia tramette vibrazioni di verità e bellezza, Monica, e mi è piaciuto onorarla con una foto del meraviglioso Guerriero. Un caro saluto