Nel rammentare il terremoto di vent’anni fa in Umbria (26/9/1997) che colpì duramente anche Assisi, ripropongo qui una mia poesia (dal mozartiano titolo) del 1999:

 

EXSULTATE, JUBILATE

 

Sempre caro mi sei, o superiore
tempio di Assisi, già riconsacrato
a poco più di due anni dal sisma?
Va pur detto: a furor di clero; meno
del popolo-sardina, intrappolato
ancora nei container rovesciati
dal vento. A voce bassa, le clarisse
di Nocera Umbra -liete per la chiesa-
han ricordato che lui, il Poverello,
avrebbe prima badato alle case
e in subordine all’arte, nel disastro.

Assisi double face, e così sia.
Il padre di Francesco, messer Pietro
di Bernardone, sopravvive ai tempi;
mercante in auge e perché no? patrono
della città. Avviso ai naviganti
on line: attenti al poggio dove sorge
la grandiosa Basilica del Santo!
fitte nebbie vi stagnano sovente;
e chiamavasi COLLE DELL’ INFERNO
vivo Francesco: luogo malfamato
di esecuzioni capitali…evviva!

 

Andrea Mariotti, poesia del 1999, poi inclusa in Spento di sirena l’urlo, 2007, Ibiskos Editrice Risolo

 

 

 

2 commenti su “

  1. Fiorella D'Ambrosio

    Ho riletto con piacere, Andrea, la tua poesia “Exultate, Jubilate”-titolo significativamente tratto dal “Mottetto”, opera K 165 di Wolfgang Amadeus Mozart- una delle più suggestive espressioni di musica vocale. L'”evviva ” conclusivo della lirica, in piena corrispondenza con l’ “Alleluja” finale del testo mozartiano sottolinea ancora una volta la comunione tra”poesia dei suoni” e “musica delle parole”.Un caro saluto.

  2. andreamariotti Autore articolo

    Fa veramente piacere ricevere un commento di tale finezza esegetica, cara Fiorella. Un affettuoso saluto

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