Note letterarie
In tono quasi di preghiera, in un linguaggio scabro, semplice, concreto Camillo Sbarbaro con la poesia “Padre anche se tu non fossi il mio” (dalla raccolta “Pianissimo”, 1914) introduce, forse per la prima volta nella Letteratura moderna, la figura del padre. L’invocazione iniziale: “Padre, se anche tu non fossi il mio/ padre, anche se fossi a me/ un estraneo/ per te stesso egualmente t’amerei…” ripresa nell’ultima strofa è particolarmente toccante; ma in tutta la lirica domina sovrano il sentimento d’amore filiale, un amore non patetico, bensì fondato sulla stima della persona per le sue qualità umane. Il poeta “accarezza” i ricordi dell’infanzia sul registro del “pianissimo” con ritroso pudore sotto l’urgenza degli affetti e delle memorie. Non meno toccante la meditazione sui propri rimpianti e sulle immagini del passato “…La tua pazienza/ triste, delicata, ci rubo’ la paura/ fu lezione di giorni uniti alla morte…” nella lirica “Al padre” di Salvatore Quasimodo, la più alta composizione della raccolta “La terra impareggiabile”(1958), giudicata da G. Barberi Squarotti “celebrazione pudicamente commossa, altissimo omaggio al padre”. L’accentuazione degli artifici formali presenti nella poesia, quasi a colmare la caduta delle illusioni; la consapevolezza del male e del dolore esistenziale, consentono al lettore una più intensa, anche se sofferta, partecipazione al ritmo dei versi.
Fiorella D’Ambrosio
Di Camillo Sbarbaro con la sua arte poetica sussurrata e delicata non riesco a farne a meno, e l’occasione di rileggerlo è un regalo per un giorno che inizia con un passo di-verso.
Un caro saluto
Francesco
A parte lo stimolo alla rilettura di Sbarbaro e Quasimodo, la “nota letteraria” di Fiorella D’Ambrosio colpisce per l’abilitá espressiva e l’essenzialitá del contenuto. Complimenti!
Ringrazio di cuore Francesco ed Elisabetta per la loro gentile attenzione nei confronti della “nota letteraria”. Ad entrambi un caro saluto.