Le Madri, quando finiscono
a Marcella Cossu
condoglianze di luce:
“tanto, che possa con li occhi levarsi
più alto verso l’ultima salute.”
(Dante, Paradiso, XXXIII, 26-27)
Dove vanno le Madri, dove finiscono
o s’adunano?… Mai lo sappiamo né
certo lo sapremo, resta un enigma,
ma è mistero semplice, un vuoto denso
che riguarda tutti, e in tutto ci somiglia.
Il trapasso, la perdita, quanta memoria
ottunde e rifiorisce, si perde nella luce…
Dove giungono, dove vivranno i secoli
d’ogni istante che invece a noi continua?
Dove risiedono? – non per chiamarla casa,
se è una nuvola o un abisso chiarissimo,
nuovo habitat dove gli angeli riposano
le ali, i voli nel celeste! – e affinano
pensieri e unghie come rostri del Bene…
Le Madri, quando finiscono, vivono
un altro stato, brillano d’ogni elemento,
chimica d’universo, ansia di spazio
e fede in un avvento che è esattamente
dietro e dentro di noi, retaggio d’ombra,
fiore dove il divino confabula coi petali.
È nel Cielo dei cuori che le Madri
s’adunano – nostre, così come di tutti –
rosso e fitto e pulsante d’ogni orbita
esausta, ingigantita in dolcezza…
La mia manca da molto, e sempre resta
lì; la tua da poco è dipartita: e i primi giorni
sono i suoi primi, ma anche i tuoi, chilometri
d’infinito! Si parte dall’arrivo e ricomincia
dentro, ci addomestica al rito dell’Altissimo.
Le Madri, quando partono chiedono ai figli
di non aver paura, non dubitare della luce:
i peccati abitano l’ombra, semmai ancora
si chiedono come possa poi l’ombra rifiorire,
conversare in un giardino spumoso e gonfio
di nuvole: dove s’adunano le Madri come anime
e parlano tra loro, si confidano riti, forse sogni
e ricette… Alla felicità come si arriva? Cosa
condisce, delizia l’amore? Ed il coraggio come
lo si smacchia? In acqua fredda, con fede
stiepidita?… Le Madri vivono là tutta la vita
che ancora resta, levita e intarsia l’arazzo
grande del mondo con l’armonia di chiunque,
ovunque. Filo d’oro e dissidio, filo che
cerca l’ago e trova luce, il gesto con cui mia
madre mi stupiva da bimbo… cuciva l’aria.
Plinio Perilli