CENTRIFUGA SCHUBERTIANA
Sentire quasi fisicamente, oggi pomeriggio, il bisogno di riascoltare gli Impromptus op.90 e 142 di Franz Schubert nella esecuzione di Alfred Brendel… sto parlando di un compositore la cui musica è sovente striata di dolorosi e cupi accenti (valga soprattutto al riguardo Winterreise). Bene. Questo pomeriggio si è data una strepitosa equazione dentro il mio animo tra i succitati Impromptus e la centrifuga che ho consumato; a base di carote, mele, sedano, limone e zenzero. Dolcezza della carota e della mela (musicalità sorgiva delle partiture schubertiane); ma gusto pungente, quasi pepato, di limone e zenzero: a rammentarmi gli abissi che gli ombrosi trapassi del genio di Vienna dischiudono all’ascoltatore.
Andrea Mariotti
Originale e direi appropriata l’equazione “Impromptus” schubertiani e “centrifugati” dai gusti piu’ eterogenei. In realtà, gli Improvvisi op.90 di Schubert si caratterizzano proprio per ricchezza e varietà di modulazioni: la serenità, i momenti felici trasmessi dalle magiche note, si alternano a stati d’animo di intensa, desolata tristezza: “esplosione dello spirito”(Schlegel) nella sua drammaticita’e nel fascino poetico della musica. Un caro saluto
Grazie, Fiorella, per le tua parole autorevoli di stima. Un caro saluto