TRINCEE

 

Qua sotto il monte a Val Parola

al passo del Museo e dei tormenti

vieni a visitarmi,

ora che ho cent’ anni e resto

fosso, stretto corridoio,

pertugio mondato dei morti

 

qua m’hanno ripulita,

resa tomba bella

dove crescono fiori

 

ma qua stavano i ragazzi

della Guerra Grande:

il nonno soldato semplice

il suocero capitano

 

tornati entrambi

e poi spariti

ciascuno il proprio carro diverso delle stelle

 

chissà se

un saluto, una stretta, uno sguardo

prima dell’attacco,

nel macello,

 

chissà se un ramaiolo di brodaglia

 

non hanno mai saputo

la doppia elica di sangue che congiunge

settant’anni dopo e qualche giorno.

 

Meglio tacere adesso

 

ai figli del millennio

 

non appartiene

 

quel fango d’ossa

e il gelo nel ghiaione

il buio in galleria del secolo più breve.

 

 

 

Qua nel silenzio bianco

una trama di pace col male

è la memoria.

 

(In ricordo dei ragazzi del ’15-’18)

 

poesia di Marzia Spinelli

 

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