…Ebbene, ti confiderò, prima di lasciarti,

che io vorrei essere scrittore di musica,

vivere con degli strumenti

dentro la torre di Viterbo che non riesco a comprare,

nel paesaggio più bello del mondo, dove l’Ariosto

sarebbe impazzito di gioia nel vedersi ricreato con tanta

innocenza di querce, colli, acque e botri,

e lì comporre musica

l’unica azione espressiva

forse, alta, e indefinibile come le azioni della realtà.

 

PIER PAOLO PASOLINI (nel novantacinquesimo anniversario della nascita) da Poeta delle ceneri, 1966

 

 

4 commenti su “

  1. Fiorella D'Ambrosio

    Bellissimo finale del poema autobiografico “Poeta delle ceneri” di Pier Paolo Pasolini,quello che ci proponi, Andrea, nel novantacinquesimo anniversario della nascita del grande poeta. Versi liberi in cui traspare l’amore di Pasolini per la musica (ben nota la sua predilezione per Bach) “l’unica azione espressiva alta e indefinibile”, filo conduttore delle sue opere letterarie e cinematografiche. Doveroso omaggio,il tuo, alla memoria di uno dei maggiori artisti e intellettuali del XX secolo. Un caro saluto

  2. andreamariotti Autore articolo

    Ti ringrazio del tuo commento, Fiorella…il caso o forse una coincidenza cosmica mi ha fatto trovare una bella foto a sostegno figurativo dei versi pasoliniani (da me scelti considerando il fatto che nel 1966 Pier Paolo in qualche modo vide la luce una seconda volta, dopo la brutta ulcera che lo costrinse a letto per diverso tempo: tempo in cui scrisse peraltro le sue opere teatrali). Un caro saluto

  3. maria rizzi

    La musica pasoliniana…. Il riflettore puntato su un aspetto diverso, autentico, di incandescente purezza. Carissimo Andrea, rendi onore agli aspetti trascurati del grande regista, scrittore e Poeta. Sottolinei la sua passione per l’armonia e metti in luce ‘il fanciullino’ che abitava nell’esile figura di questo colosso dei nostri tempi, troppo spesso relegato tra gli esclusi. Grande impegno poetico e civile, il tuo. Come sempre. Ti stringo forte!

  4. andreamariotti Autore articolo

    Del grande “eretico” e “corsaro” Pasolini ho sempre avuto a cuore i versi proposti, cara Maria: quell’ “Ariostoimpazzito di gioia” non è prova eloquente di un lirismo tutto interiorizzato e struggente? quando Pier Paolo “abbassa” il tono del suo poetico eloquio, i risultati sono a dir poco toccanti. Grazie per la tua affettuosa attenzione con un abbraccio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.