Fra pochi giorni ricorrerà il quinto anniversario della scomparsa dell’antropologa Cecilia Gatto Trocchi, studiosa molto nota a livello internazionale. Cecilia, di cui sono stato amico negli ultimi cinque anni della sua vita, non ha retto alla perdita prematura dell’unico figlio, in seguito ad un incidente automobilistico avvenuto nel 2003. E’ dolce per me ricordare l’amica che non c’è più ripensando al nostro primo incontro, nel settembre del 2000, presso la chiesa romana di Sant’Anselmo all’Aventino, in occasione di una serata musicale dedicata all’opera per tastiera di J.S.Bach; fatica affrontata da un monaco irlandese di cui mi sfugge adesso il nome. Come apprezzavamo, Cecilia ed io, la titanica diligenza del citato esecutore, avendo entrambi in testa un’altra musica, ossia la prodigiosa interpretazione bachiana di Glenn Gould!…da Bach alle letture dantesche di Vittorio Sermonti presso i Mercati Traianei e poi al Pantheon, ecco che si affollano nella mia memoria le immagini di una condivisione profonda della Bellezza assieme a Cecilia, considerando la sua levatura intellettuale. Cecilia molto stimava la mia poesia, dandomi volentieri la parola a casa sua, di fronte a personalità di rilievo del mondo della cultura. E qui mi fermo, per porre un freno al dolore sempre vivo ma rispettoso verso la sua scelta di non esserci più, su questa terra. Rinuncio pertanto all’enfasi di un ipotetico dialogo con l’amica, in questa sede, per non scadere nel grottesco. E prendo temporaneo congedo dai visitatori del sito per un periodo di sospirata vacanza, augurando a tutti giornate lievi, se non ancora svincolate dagli impegni quotidiani.
Difficile commentare, il dolore, la nostalgia esigono rispetto e silenzio. Ti sono accanto. Un abbraccio
E’ bello, quando si è avuta una profonda intesa con una persona, che la si possa ricordare con tenerezza e piacere oltre che con dolore.
Un saluto di cuore. Angiolina