Fabrizia
† a Fabrizia Di Lorenzo
Berlino, Breitscheidplatz,
20 Dicembre 2016
… La carne e il nulla: altro
di te non resta – ma ha sangue
caldo, estro giovane: l’operoso
curriculum, ed il sorriso fiero,
inestinguibile di ragazza moderna.
Il DNA sventurato te lo farà
il Futuro; ma gli uomini scordano
presto: i volti, il nome, la speranza,
quel crederci sempre e comunque,
che durò, viaggiò 31 anni – amando.
Sulmona/Berlino è mezza Storia
d’Europa… E forse solo per te,
Ovidio, esiliato, scrisse i Tristia!
Ma tu eri lieta del mondo senza
più confini, connesso di Metamorfosi.
Sott’altra forma continui il viaggio,
e sfida il vento ogni elegia che osi
supplirla, nominarti sogno, ricordo,
utopia on line… Il Cielo ammanta tutto
ma quei brandelli di carne sfigurata
pulsano ancora, e viva, una generazione.
Il DNA non serve in cielo: lì le parole
bruciano luce, ottuse sgridano le nuvole.
Plinio Perilli
La poesia, nel sentimento doloroso che la ispira (la morte della giovane italiana, vittima dell’attentato di Berlino), vuole risvegliare -con parole ferme e talora dure- le coscienze alla ribellione morale e civile, scavando solchi profondi nell’anima. Una raffinata composizione ricca di rimandi culturali e di immagini suggestive. Complimenti all’autore! Un caro saluto a te, Andrea.
Sì, Fiorella, mi unisco a te nel complimentarmi con l’autore per i suoi versi di profonda poesia civile. Un caro saluto a te e soprattutto un pensiero per questa giovane donna vittima di una barbarie davvero disumana.
Triste e bella poesia nella sua espressa modernità, manifesto di una generazione e della crisi e della follia che questi duri anni registrano…quando la storia chiede sacrifici anche di giovani vittime innocenti.
Concordo pienamente con te, Monica, in merito a quanto dici su questa bella e necessaria poesia. Un caro saluto