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ARIETTA SETTEMBRINA

 

Ritornerà sul mare

la dolcezza dei venti

a schiuder le acque chiare

nel verde delle correnti.

 

Al porto, sul veliero

di carrubbe l’estate

imbruna, resta nero

il cane delle sassate.

 

S’addorme la campagna

di limoni e d’arena

nel canto che si lagna

monotono di pena.

 

Così prossima al mondo

dei gracili segni,

tu riposi nel fondo

della dolcezza che spegni.

 

 

Alfonso Gatto

 

2 commenti su “

  1. Fiorella D'Ambrosio

    Di fronte alla poesia “Arietta settembrina” di Alfoso Gatto, intensa e suggestiva trasfigurazione della natura nel passaggio dal “clamore” dell’estate al “silenzio” dell’autunno, attraverso immagini sfumate, spunti visivi (“le acque chiare”,”l’estate imbruna”) e uditivi (“la dolcezza del vento”, “nel canto che si lagna”), il pensiero mi corre alla lirica dannunziana ” I pastori”, in cui il Vate avverte il richiamo che si lega al nome e al ricordo di Settembre e rivive in forma pacata e solenne, al tempo stesso, il mito nostalgico del mondo arcaico dell’Abruzzo.Un caro saluto.

  2. andreamariotti Autore articolo

    Sì, Fiorella, come ben dici la lirica di Alfonso Gatto è intensa e suggestiva: carezzevole aggiungerei, come la dolcezza dei venti evocata dal poeta nella prima strofe del suo settembrino canto. Un caro saluto

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