E’ dolce in questi giorni d’agosto in cui Roma appare più umana (a causa dei tanti umani che l’hanno temporaneamente abbandonata per le vacanze) ed anche per il grigiore del cielo che parla della stagione declinante, rileggere una splendida poesia di Giorgio Vigolo (a.m.):
VIA MERULANA
Più incanto sotto i platani d’inverno,
o notturna, mi dai, via Merulana
con gli stecchiti rami sopra i tronchi,
infitti negli arborei candelabri
che sotto un cielo livido di neve
fingono fatui funeri ai defunti
splendori; e i dolci salmi dei miei anni
giovanili con tremule fiammelle
ancora accese nel buio del cuore
ondeggiano soavemente santi
nella fremente penombra d’inverno
delle navate tue, via Merulana.
O mia strada scavata in fondo all’anima,
sono io che ti percorro o il mio fantasma
sul riversibile fiume risale
e a ritroso rinaviga la vita
dalla sua foce verso la sorgiva?
Questo fiume mi sei, via Merulana
notturna sotto i platani d’inverno
mentre ti scendo e, sulla correntìa
trascinato dei sogni e dei ricordi,
Caronte di me stesso affondo il remo.
(poesia di Giorgio Vigolo tratta da La luce ricorda)
Indiscusso il contributo -nella storia della Letteratura Italiana del Novecento- dell’attivita’ creativa di Giorgio Vigolo per l’originalità della sua poetica alla ricerca continua dell’unita’ tra arte e vita: “lo spirito e’ portato a negare, ad opporsi, a contrapporsi e perciò ad essere solo, a sentirsi solo”…ma al tempo stesso e’ destinato a promuovere la più’ profonda comunione degli uomini”. Quelli da te citati, Andrea, sono versi tra i piu’ belli della raccolta “La luce ricorda”, insieme -a mio avviso – ai seguenti: Gli alberi sono felici/ nella luce, ne sono sicuro/ respira il verde delle loro foglie/ verso il sole come in un estatico/ equilibrio dell’essere…” Un caro saluto
Davvero suggestivi i versi da te citati a integrazione di quelli della poesia Via Merulana…come ricorda il professor Lucio Felici, Vigolo “per primo ha scoperto la grandezza del Belli, curando del grande poeta “una monumentale edizione critica”. E comunque giorni addietro, osservando via Merulana praticamente deserta, eccomi tornare in mente i versi in oggetto…un caro saluto a te, Fiorella