Dal deposito di locomotive il fumo
Colonne tòrtili erige un padiglione
Cenni lontani partenze definitive
Non fine confine ti sia l’alterazione
Mentre il futuro si prepara ad obbedire
(Pentasticha, VII)
poesia di Edoardo Cacciatore, da Graduali, Piero Manni
giro e rigiro trai i versi di questa poesia pentamera, cerco il bandolo e non lo trovo, ogni verso è un volo apparentemente singolare, ma il tutto sembra confluire nel verso finale che apre una finestra temporale del futuro che ubbidisce al destino.
Non conoscevo Edoardo Cacciatore e già questo è grave ma non capire il senso della poesia è imperdonabile.
Sicuramente hai proposto questa poesia per un motivo ben preciso, quindi carissimo Andrea illuminami non chiedo altro!
Se preferisci puoi rispondermi sulla mail, forse il commento è un pò sciocco ma non me ne vergogno, in fondo la conoscenza va inseguita con ingenuità
Un caro saluto
Francesco
Per carità, caro Francesco, hai ragione davvero a proposito di una fertile, socratica ingenuità sottesa all’atto del conoscere! ho avuto la fortuna di leggere la citata silloge di Edoardo Cacciatore negli anni Ottanta, per poi conoscere di persona l’autore all’inizio degli anni Novanta, a Roma. Abitava in una bellissima casa a pochi metri dall’ingresso dell’Orto Botanico…che dirti? ho sempre amato i versi proposti nel blog, da cui trarre godimento -ipotizzo- sul piano del significato accantonando il senso. Essi, per quando mi riguarda, riscaldano non soltanto in clausola il mio cuore di lettore…un caro saluto anche da parte mia
Nei versi da te proposti sul blog -Andrea- si colgono i tratti distintivi della poesia di Edoardo Cacciatore, una poesia spigolosa, speculativa, non consolatoria in cui l’autore osserva come intorno a se’ si estende la Palude Definitiva (Donato di Stasi); una poesia non evasione da se stessi e dal mondo, ma attività vitale, energia, inquietudine conoscitiva che ci mette in relazione con la realtà e porta alla sua riconquista. Ottima scelta, la tua! Me ne compiaccio. Un caro saluto. Fiorella
Ti ringrazio, Fiorella, per questo tuo fine e prezioso commento. Non mi sembrava opportuno da parte mia “spiegare” nei dettagli la poesia proposta che, nella sua “spigolosità”, conserva l’impronta di un’alta ispirazione. Un caro saluto a te