In occasione della mia premiazione al V Concorso Nazionale di Poesia e Narrativa “VOCI 2010”, avvenuta a Mestre sabato scorso (Sezione Libro Edito di Poesia, Primo Classificato con il libro SPENTO DI SIRENA L’URLO), ecco su quale mia poesia si è focalizzata l’attenzione della giuria:
EXSULTATE, JUBILATE
Sempre caro mi sei, o superiore
tempio di Assisi, già riconsacrato
a poco più di due anni dal sisma?
Va pur detto: a furor di clero; meno
del popolo-sardina, intrappolato
ancora nei container rovesciati
dal vento. A voce bassa, le clarisse
di Nocera Umbra -liete per la chiesa-
han ricordato che lui, il Poverello,
avrebbe prima badato alle case
e in subordine all’arte, nel disastro.
Assisi double face, e così sia.
Il padre di Francesco, messer Pietro
di Bernardone, sopravvive ai tempi;
mercante in auge e perché no? patrono
della città. Avviso ai naviganti
on line: attenti al poggio dove sorge
la grandiosa Basilica del Santo!
fitte nebbie vi stagnano sovente;
e chiamavasi COLLE DELL’ INFERNO
vivo Francesco: luogo malfamato
di esecuzioni capitali…evviva!
Andrea Mariotti, poesia del 1999, poi inclusa in Spento di sirena l’urlo, 2007, Ibiskos Editrice Risolo (per leggere la motivazione del premio “VOCI 2010”, occorre visualizzare la pagina “recensioni” del presente sito).
Mi congratulo con te per questo riconoscimento e con la giuria per la scelta di questi versi potenti d’invettiva civile, d’amaro quanto lucido sarcasmo, per la provocazione del “doppio” che, ahimè alberga nel mondo degli umani solo escludendo il vero, l’autentico “poverello” vestito di testimoniale verità. Bravo. Un’abbraccio col cuore e con l'”insieme” della mente. Mirka
Gentile Andrea,
mi associo pienamente a quanto già espresso e rinnovo i complimenti per il meritato Premio. Complimenti estesi anche alla notevole qualità letteraria e grafica di questo bel sito.
Un carissimo saluto Daniela
Grazie di cuore, Mirka. In effetti è stato bello, per me, sentir declamare, nella sala del teatro Kolbe di Mestre, questa mia poesia ispirata dal mottetto k165 di Mozart; mottetto cui devo il titolo dei versi. Superfluo ricordare la disinvolta atmosfera profana vibrante in tale composizione “sacra” del genio di Salisburgo….e così, Mozart, mi ha come aperto la strada per soppesare con poetico sarcasmo il primato degli affreschi di Assisi sulla povera gente nei container, dopo il sisma del ’97. Un abbraccio.
Andrea
Gentile Daniela, grazie per le tue parole. Di questo premio ricorderò soprattutto le congratulazioni non di maniera ricevute da parte di tante persone. Qualcosa che fa bene al cuore, nel tempo odierno carico di veleni.
Un carissimo saluto anche da parte mia.
Andrea
Caro Andrea,
non posso che complimentarmi anche io per il premio ricevuto. Del resto se la poesia letta e da te messa in risalto sta ad indicare un esempio della composizione e della tematica del libro, giustamente questo si è rivelato degno di nota.
Quello che mi colpisce, in questa come in altri tuoi scritti che ho avuto modo si leggere, è il tuo unire lo sdegno alla dolcezza, cosicché le tue poesie possono avere tante modalità di lettura e di interpretazione.
Con tanta stima Angiolina
Mio carissimo amico, questa lirica racchiude l’essenza del tuo spirito poetico. Sei l’uomo nuovo dei versi, uno dei pochi che sa unire il sacro al profano, rispettando profondamente il sacro e irridendo il profano. Il gioco dei contrasti rende erosiva la forza del tuo poetare, ma non toglie nulla all’afflato lirico. Bravissimo! Ti abbraccio forte e ti ringrazio…Maria
Grazie, Maria, per questo tuo lucido commento in merito alla mia poesia. Non a caso ho scelto come immagine introduttiva ad essa, lo stupendo affresco della Basilica Superiore di Assisi che rappresenta la Rinuncia ai beni paterni di Francesco: la terrena collera di Pietro di Bernardone posta in contrasto indimenticabile con lo sguardo verso l’alto del Poverello (anche se i mercatanti, così come vengono chiamati da Giovanni Boccaccio nel DECAMERON, sanno bene come consolarsi e prosperare sine die, su questa terra). Un abbraccio forte.
Andrea
Caro Andrea,mi complimento per l’ennesimo riconoscimento al valore della tua poesia. Per un poeta è importante sentirsi capiti ed apprezzati, anche se non indispensabile. Il sacro furore della poesia non necessita di applausi per esprimersi, tuttavia incontrare la sensibilità di una giuria e di un pubblico stimola l’artista a ricercare nuovi spunti e nuove ispirazioni, soprattutto perchè un dialogo è molto più valido di un monologo. Con affetto e amicizia
Donatella e la piccola Eloisa
Cara Donatella, mi ha fatto molto piacere leggere questo tuo commento sul mio sito. Hai potuto riprendere i tuoi studi dopo la nascita di Eloisa? ti ringrazio ancora, a distanza di tempo, per la segnalazione della trasmissione radiofonica Con parole mie; è cosa buona, per me, ascoltarla la sera, facendo riposare gli occhi e seguendo nel contempo gli storici percorsi proposti, estremamente stimolanti. Saluto te e la piccola Eloisa con affetto e amicizia.
Andrea