UNA CASA IN ORBITA
Solo una “camera con vista”
su alba e tramonto:
qui nello spazio
si rincorrono 16 volte 16
nel grembo
di un unico giorno.
Chiarore in crescendo…prima
lunga…lunghissima fessura poi
per non dimenticare
per sempre rinascere
in un oltre più ampio.
Nel suo cielo
si galleggia con purezza
si insegue l’essenziale
anche nel sonno.
Nessun timore o sgomento
nessuna tentazione
di brillare a dismisura
per l’imperativo “IO SONO”.
Ogni spina
cade all’istante
mancano le occasioni moleste
il contagio della discordia.
I nomi propri?
quasi dimenticati.
Nessun cuore di pietra
preme l’anima alle spalle.
L’IO al guinzaglio
di un nuovo PANELUCE
un vero sollievo!
Qui nello spazio
solo stupore
solo stelle
infinitamente vive
eterne randagie
là dove MUSICALUCE rimane.
(pensando a SAMANTHA CRISTOFORETTI, prima astronauta italiana-vissuta 200 giorni nello spazio)
poesia di Iole Chessa Olivares, tratta dalla silloge Nel finito…Mai finito, Edizioni Nemapress, 2015, a cura di Plinio Perilli; e apparsa sul numero 63 della rivista I Fiori del Male (gennaio-aprile 2016)
P.S. sulla poetessa, ampie notizie in Rete