Fa male (non aggiungo altro) vedere sulla Rete le foto delle gravi conseguenze dell’oltraggio perpetrato la notte scorsa all’Idroscalo di Ostia all’interno del Parco letterario in memoria di Pier Paolo Pasolini (riferendosi non soltanto alla stele dedicata al poeta dallo scultore Mario Rosati). Questa sera per una fastidiosa indisposizione non potrò dilungarmi come vorrei. Mi limiterò a sottolineare la scelta della foto qua sopra (da me scattata anni addietro in occasione di una mostra relativa al grande scrittore e regista e già proposta nel presente blog; più funzionale, detta foto, a mio avviso, stasera -per temperare l’indignazione-di quelle del suddetto Parco così come si presentava fino a ieri ai visitatori non soltanto italiani e cioè prima dell’atto farneticante e vigliacco). Ma è venuto il momento di dare la parola a Pasolini:
ALLA MIA NAZIONE
Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico,
ma nazione vivente, ma nazione europea:
e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti,
governanti impiegati di agrari, prefetti codini,
avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi,
funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,
una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino!
Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci
pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti,
tra case coloniali scrostate ormai come chiese.
Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti,
proprio perché fosti cosciente, sei incosciente.
E solo perché sei cattolica, non puoi pensare
che il tuo male è tutto il male: colpa di ogni male.
Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.
poesia di Pier Paolo Pasolini dai Nuovi Epigrammi (1958-59), inclusi nella raccolta La religione del mio tempo (1961)
Caro Andrea partecipo con amarezza per l’ennesimo atto vandalico che ha colpito Pasolini. La poesia “Alla mia Nazione” è un manifesto troppo aderente alla realtà di questa Nazione affetta da un grave disfacimento culturale.
A Lui avevo dedicato una poesia che aggiungo qui con i versi più consoni all’indignazione:
Una forza corsara declamata
sbattendo in faccia la vacuità
di una borghesia ignorante
figlia gravida di un cattolicesimo
ipocrita al servizio dei poteri servili
Speriamo in un ripristino della Lapide per curare questa ennesima ferita.
Un caro saluto
Francesco
Grazie, Francesco, per il tuo tempestivo commento e per i tuoi versi. Anche a te un caro saluto
Inqualificabile atto di vandalismo, quello perpetrato a danno della stele di Pasolini e del Parco letterario a lui dedicato all’Idroscalo di Ostia. Ben si addicono al momento, i versi da te citati, Andrea, della lirica “Alla mia nazione” di Pasolini (tratta dalla raccolta”La religione del mio tempo”1961) in cui il poeta denuncia il degrado della società, la corruzione, la crudeltà degli uomini che- calpestando e distruggendo gli ideali civili e culturali- determinano la decadenza del nostro tempo. Strana coincidenza o voluta concomitanza con l’uscita del film “La macchinazione”?: qualcuno si è posta la domanda…Un caro saluto.
In un paese civile e cosciente del peso di un poeta ed intellettuale quale Pasolini, Fiorella, da quel dì il citato Parco avrebbe incluso il Forte (il cui disegno è attribuito al Buonarroti) quasi dirimpetto con relativa abolizione della strada asfaltata nel mezzo! ma siamo e ci troviamo a vivere nella Serva Italia e dunque accadono cose come queste, a poco più di quarant’anni dalla tragica scomparsa del grande scrittore e regista. Più che fondata, credo, la domanda circa il nesso con la recente uscita del film che vede Massimo Ranieri nei panni di Pasolini…e pensare che quella stele danneggiata ha veduto in questi anni l’omaggio silenzioso di visitatori di vari paesi! mancano le parole per esprimere tutto il disgusto provocato dal vile atto contro un luogo della memoria anch’esso senza pace, al pari del poeta cui è dedicato. Un caro saluto