(La nobile eredità lasciataci dai nostri antenati, che attende d’esser fatta nostra, è questo ideale della suprema liberazione della coscienza. Esso non è semplicemente intellettuale o emotivo, ma ha una base etica e deve essere tradotto in azione. Nelle Upanisad si dice: “L’Essere supremo è onnipresente, ed è quindi il bene innato in tutte le cose”. Esser sinceramente unito in conoscenza, amore e attività con tutti gli esseri e sentire e comprendere così il proprio io nell’ Onnipresente Dio, è l’essenza della bontà ed è anche l’intonazione della dottrina delle Upanisad: “La vita è immensa!”)
da La vera essenza della vita, di Rabindranath Tagore
Auguri di Buona Pasqua ai visitatori del presente blog (a.m.)
Particolarmente significative appaiono, nel giorno della Pasqua (principale solennità del Cristianesimo) le parole di Rabindranath Tagore -tratte da “La vera essenza della vita”-. sull’ “ideale della suprema liberazione della coscienza”. Cristo ha distrutto la morte e ha dato a noi la vita, liberandoci dal peccato con il sacrificio della croce e chiamandoci a risorgere con lui in una visione nuova delle cose, in nome della fratellanza umana e dell’anelito dell’anima all’amore divino. E, con i versi di R.Tagore: “…guardava il cielo, e/ nella sua mente smarrita sali’ una / domanda: “Dove sarà mai la strada del/ paradiso?…” ti saluto, Andrea.
Anch’io ti saluto, Fiorella, rinnovandoti gli auguri che già ci siamo fatti in forma privata; a te grato per il commento inviatomi. Ci tengo a precisare per una volta (non per vezzo estetico) il perché della foto scelta, a parte la bellezza delle cime in essa ammirabili: alludo a quella sottile tinta violetta che può far pensare all’ametista, pietra preziosa non poco amica della meditazione.