Un’altra poesia inedita, scritta da poche ore. Considerando l’umor nero della precedente, e cioè SAMSUNG, ringrazio colei che è stata fonte di questa mia nuova, primaverile ispirazione:
MELODIA
Canto quest’oggi una fanciulla
ebbra d’amore per la vita. D’uopo
è Beethoven alla mia lode,
per dire ciò che avverto in lei:
quel brontolio di violoncelli
preludio della Gioia.
La freschezza del suo cuore
non incantato dalle tenebre
è una perenne primavera,
o secco battito del tempo!
Andrea Mariotti, poesia inedita, 27 aprile 2010.
MOLTO BELLA,
Andrea. Meraviglia aperta di un luogo dove anche la pioggia s’incontra col sole nel desiderio che la “melodia” si eternizzi nell’eco dei violoncelli per non morire. Grazie per l’omaggio di questa inedita. Un bacio soffiato…Mirka
Mio caro dolce Amico, questa fanciulla, se fanciulla non fosse mi farebbe pensare a qualcuno che conosco. In ogni caso s’identifica perfettamente con la primavera e forse è sogno, distillato dalle note di Beethoven, dal ‘preludio di gioia’ che dona alla vita nuovi respiri, insperati profumi, concerti di risate. Una creatura che rende i giorni colorati e degni di essere affrontati, al di là del male, del degrado, delle disillusioni. Forse è l’aurora del tuo tempo che non smette di sorprendere e sa alternare il livido dolore alla tenerezza del bello.
Un grazie particolare. E un abbraccio più forte.
Grazie, Mirka. Dismettendo l’agorafobia linguistica (così come viene elogiata in stilistica a proposito dei poeti che vogliano col proprio canto sollevarsi dai particolarismi grazie ad un accorto pudore) ebbene sì, è bello dire qui che MELODIA è stata scritta per il tuo compleanno. Per festeggiare la grande concertista che mi ha trasmesso l’amore per Beethoven. Essendo io da sempre un cultore appassionato di Mozart, ammiravo nella mia giovinezza Beethoven; poi, negli anni più maturi, eccomi a provare un amore profondo per il genio di Bonn (senza trascurare Mozart, ovviamente)..un mio percorso, certo, ma intanto un seme era stato gettato, nell’armonia del mio viaggio. Ancora buon compleanno e un abbraccio!
Andrea
Anch’io ti ringrazio, cara Maria, per aver colto con esattezza la mia capacità di alternare al livido sarcasmo di una poesia come SAMSUNG, la levigatezza tutt’altro che evasiva di MELODIA. Poeta civile sì ma non solo, credo di essere, pensando anche ai versi dedicati alla mia nipotina Tiziana. Ti racconto qui un piccolo pezzo del mio passato. Ancor giovane poeta, incontravo spesso un critico letterario allievo del grande Walter Binni. Graffiato spesso dal suo odioso gatto, nello studio dove si accendevano le nostre discussioni poetiche, io riconosco di avere appreso molto, nei termini di quella bruciante e moderna ironia che credo caratterizzi la mia voce poetica. Però, nel contempo, osservavo con distacco il critico “militante” che voleva farmi scrivere solo così, cioè alla maniera ironico-materialistica da lui esaltata fino ad un livello di faziosità intollerabile per chi, poeta, voglia sì imparare, ma nel rispetto della propria libertà espressiva; senza diventare “carne da cannone” per qualche avanguardistica antologia…ed oggi mi ritrovo, penso, a scrivere in modo non melenso, quando la mia ispirazione si rivolge alla Bellezza. Ricambio il tuo abbraccio.
Andrea
ANDREA,
la GIOIA che io rappresento e che ci ha fatto incontrare tanto tempo fa, non poteva che essere “quel” mezzo per arrivare là dove già viveva nel profondo di te e pazientemente o con febbre graduata aspettava per dare gloria a Beethoven e alla tua fertile Terra. Grazie caro Amico e poeta del pensiero civile. Mirka
Caro Andrea,
questa lirica mi ha colpito particolarmente per la sua dolcezza e per la musicalità che esprime in ogni verso. E’ come trovarsi davanti ad un quadro da ammirare per provare emozioni definibili ed indefinibili. Non è facile descrivere i sentimenti, ma tu caro amico lo fai con molta delicatezza e, a me sembra, coinvolgendo ogni realtà che ti possa essere di ispirazione. Grazie veramente per aver scritto questa tua poesia. Angiolina
Ti ringrazio, cara Angiolina, per la tua lucida e affettuosa analisi di MELODIA. Stasera, a mente fredda, rileggendola, mi sono accorto dell’ossimoro in enjambement che la suggella: “perenne primavera/secco battito del tempo”, che a ben pensarci è anche un chiasmo. Solo che queste figure retoriche non sono state decise a tavolino; facendo parte, piuttosto, della musicale ispirazione dei versi (come hai ben sottolineato tu). E comunque ribadisco che è stato bello per me scrivere MELODIA, dopo l’indignazione civile della precedente poesia. Un abbraccio.
Andrea
Anche io mi sono fermata a:
“perenne primavera-secco battito del tempo”. Bersaglio più centrato non poteva essere. Ciao, che il “giorno” sia sempre, per te, fonte d’ispirate primavere di battiti secchi del Tempo. Mirka
Grazie, Mirka, per il tuo augurio ed anche per le parole circa la chiusa di MELODIA. In effetti gli ultimi due versi della poesia irradiano -credo di poter dire- una potente emissione di senso, nella loro asciutta pronuncia…frutto forse di un colpo finale di scalpello, anziché di pennello: quel bersaglio centrato cui ti sei riferita. Sono veramente contento di averla scritta, una lirica del genere. Un abbraccio.
Andrea