LA LIBBERTA’
La Libbertà, sicura e persuasa
d’esse stata capita veramente,
una matina se n’uscì da casa:
ma se trovò con un fottìo de gente
maligna, dispettosa e ficcanasa
che j’impedì d’annà libberamente.
E tutti je chiedeveno: -Che fai?-
E tutti je chiedeveno: -Chi sei?
Esci sola? a quest’ora? e come mai?…
-Io so la Libbertà! -rispose lei-
Per esse vostra ciò sudato assai,
e mò che je l’ho fatta spererei…
–Dunque potemo fa’ quer che ce pare…-
fece allora un ometto: e ner di’ questo
volle attastalla in un particolare…
Però la Libbertà che vidde er gesto
scappò strillanno: -Ancora nun è affare,
se vede che so uscita troppo presto!
poesia di Trilussa, tratta da Le Favole
Con piglio rapido e vivace, “La libberta’ ” di Trilussa ( pseudonimo di Carlo Alberto Salustri) che leggo oggi con piacere sul tuo blog, Andrea, coglie appieno -in un dialogato ricco di modi popolareschi di pungente realismo- la vena moralistica e satirica dell’artista romano tra i piu’ rappresentativi nel panorama della poesia dialettale novecentesca, insieme a Salvatore Di Giacomo, Albino Pierro, Virgilio Giotti, accomunati dall’avvertita esigenza di esprimersi liricamente in vernacolo, anziché nella lingua abituale dell’uso letterario. Complimenti per la pregevole scelta e un caro saluto. Fiorella
Devi sapere, Fiorella, che ieri pomeriggio trovandomi nella piazza romana che dal poeta prende il nome, ho percepito qualcosa, naturalmente ascrivibile a quelle sottili “correnti” che circolano in determinati luoghi. Nella fattispecie, al cospetto del monumento dedicato a Trilussa, ecco all’improvviso nella mia mente il ricordo della poesia qui presentata. Così è andata, e sono lieto di aver suscitato il tuo interesse alla rilettura di essa. Un caro saluto a te
Bello ricordare i versi di Trilussa, dai quali c’è sempre qualcosa da imparare. Proverbiali la sua sagacia e la sua ironia nel dire tra le rime le cose come stanno…
Saluti
Monica
Sai, Monica? questi versi di Trilussa sono sempre stati da me particolarmente apprezzati, in quanto davvero felice e godibile mi sembra la poetica personificazione della Libertà come naufraga fra gli “ometti” non alla sua altezza. Un caro saluto