Natività
Con nuove stragi torna Erode il Grande,
brivido di morte in tutta la Giudea,
ma una carne edenica
rinvergina la vita
e dal grembo aperto,
giardino primordiale,
fiorisce il bimbo in petali di sangue,
il bimbo della festa del dolore.
Bestie e magi nella mangiatoia
fratelli alla mensa del dolore.
Un mondo gli offriamo di croci e spine.
Franco Campegiani (poesia inedita)
P.S. auguri di Buon Natale ai visitatori del presente blog
Andrea Mariotti
I versi di Franco colpiscono per la loro autentica forza evocativa ed attraversano la carne per raggiungere il cuore, e porvi quel seme di speranza che germoglierà nella luce.
Tanti auguri Andrea, e a Franco, che ha reso speciale questo tuo graditissimo augurio
Un caro saluto, che spero vada oltre questo schermo di vetro
Francesco
Tantissimi auguri di Buon Natale a te, caro, Andrea. Non sempre sono presente come vorrei, ma il tuo Blog mi accompagna. Accolgo con piacere la bella poesia del comune amico Franco Campegiani. Un abbraccio.
Sonia Giovannetti
Effettivamente, caro Francesco, questa poesia di Franco Campegiani mi è sembrata carica di significative vibrazioni. Il titolo di essa, in particolare, mi è parso davvero felice e polisemico, nella sua apparente e comunque coerente aderenza al Natale. Ricambio con viva cordialità i tuoi auguri
Ricambio i tuoi auguri, cara Sonia, grato per quanto affermi a proposito del blog. La poesia di Franco Campegiani è stata subito da me apprezzata non avendo dubbi circa l’interesse che avrebbe suscitato. Un abbraccio anche da parte mia
Non una malinconia rassegnata si coglie nei bellissimi versi della poesia “Natività’, ma una ribellione non espressa ed insieme l’invito sottinteso all’umana fratellanza, al vicendevole aiuto, al perdono che “il bimbo della festa e del dolore” ci rivolge dall’umile greppia: quel perdono che Egli sulla croce invocò dal Padre per i suoi persecutori. Complimenti all’autore. Un caro saluto a te, Andrea. Fiorella
Mi piace sottolineare, Fiorella -in base al tuo limpido commento- l’intonazione forte, intrisa di vitale ribellione, della poesia di Franco Campegiani. Un caro saluto a te
Offriamo un mondo di croci e spine… nonostante tutto è ancora mondo…
Un abbraccio a tutti e un augurio di Buone Feste!
Claudio Fiorentini
Torno a trovarti, Andrea, prima degli auguri telefonici, per dare un piccolo contributo a questa pagina di altissimo spessore. Il caro amico Franco, come sempre, scuote le coscienze e sottolinea, nella tellurica lirica, che, al di là del male, ‘fiorisce il bimbo in petali di sangue’. La sua teoria, che tanto riscontro trova nell’esistenza, ci spinge alla speranza di un domani che sia riscatto al momento storico che attraversiamo. Che sia altissima risposta. E, sull’onda di tanto tonante lirismo, auguro a te, Andrea caro, e agli ospiti del tuo prestigioso blog, giorni lievi e dolci, che siano presagio di un domani degno di essere vissuto. Un domani che non rappresenti per i figli e i nipoti, una pena quotidiana da scontare… Con l’affetto di sempre ti abbraccio e ringrazio Franco!
E’ nella chiusa la forza della “Natività” di Franco:
“Bestie e magi nella mangiatoia
fratelli alla mensa del dolore.
Un mondo gli offriamo di croci e spine.”
Perché? Perché la vera fratellanza tra gli uomini deve passare attraverso quella mangiatoia dove gli ultimi e i primi (bestie e magi) possono davvero mangiare alla stessa mensa e togliere qualche spina ai rovi del mondo.
Sandro Angelucci
Auguri a Claudio Fiorentini, scrittore e artista, sempre in grado di sorprendermi felicemente con la sua nativa pittura, così come è avvenuto una volta di più non tanti giorni addietro.
Felice e acuto, a parer mio, Maria, questo tuo ossimoro a proposito della poesia Natività di Franco Campegiani: “tellurica lirica”! confidiamo davvero in una tramontana in grado di dissolvere ogni tipo di smog, innanzitutto quello che rende oscura l’anima, prima ancora dell’ambiente. Anche a te affettuosi auguri di Buon Natale ringraziandoti per il tuo bellissimo commento.
Do il bentornato a Sandro Angelucci autore di una convincente lettura della poesia di Franco Campegiani.
Ringrazio tutti, carissimo Andrea, per le calde parole riservate alla mia poesia. Ciascuno (Francesco, Sonia, Fiorella, Claudio, Maria, Sandro) ha illuminato con annotazioni sorprendenti degli aspetti di essa che mi sono particolarmente cari. Sono loro grato per le squisite attenzioni, ma lasciami ringraziare anche te, Andrea, animatore infaticabile di queste prestigiose pagine letterarie, per l’ospitalità che hai voluto riservare alla mia poesia. Auguri a tutti. Che Babbo Natale ci sia di esempio: il vecchio e il bambino riuniti in una sola persona.
Franco Campegiani
Immediata, caro Franco, è stata la mia adesione alla intonazione dei tuoi versi: una intonazione vibrante e forte, nell’alveo di una ben poetica indignazione di antico e fertilissimo stampo che scuote, nell’occasione, la nostra inevitabile conformità ai buoni e “precotti” sentimenti inducendoci di contro a riflettere. Di questo ti sono grato; come in tutta evidenza credo lo siano coloro che hanno letto e commentato la tua Natività… gustosa e interessante, infine, la tua osservazione su Babbo Natale. Ti rinnovo i miei auguri con viva cordialità e amicizia