poesia: vaso rotondo, liscio e bianco, chiuso
galleggia sul fiume tumultuoso, scrosciante
ma io prendo un martello pesante, lo lancio
dalla sponda, lo faccio a pezzi, centrato in pieno
in quell’istante e per sempre
sprigiona tutta la sua luce
senza data
Antonio Porta, lirica tratta da Invasioni, Mondadori, 1984
Non posso non ricordare -parlando di Antonio Porta, poeta tra i più rappresentativi della Neoavanguardia e del Gruppo 63- che egli dal 1982 al 1983 ha insegnato presso la Facolta’ di Lettere dell’Universita’ di CHIETI. Per quanto riguarda i versi da te citati, Andrea, tratti dalla raccolta “Invasioni”, colgo in essi i caratteri distintivi della poesia di A. Porta, poesia dell’irrisolto, della negazione della tensione linguistica nella ricerca della parola che sappia ritrarre sulla pagina -per modificarlo- il caos della realta’ odierna. Un caro saluto, Fiorella.
Non sapevo del magistero di Antonio Porta presso l’Università di Chieti, Fiorella. Ho sempre amato la poesia in oggetto, a mio avviso particolarmente felice. Ti ringrazio per il tuo significativo commento con un caro saluto.