Questa mattina è venuto a mancare mio zio di parte materna Marco Calcagni, artista di notevole spessore di cui il visitatore del presente blog potrà farsi un’idea, se vorrà, direttamente dalla Rete tramite la voce “marco calcagni pittore”. A zio Marco, al quale sia lieve la terra, dedico commosso la mia poesia inedita scritta lo scorso aprile dopo essermi recato a visitarlo in ospedale:
TRENO PER CESANO
Dell’umana sofferenza fortezza
che impettita stai sulla collina:
non rivederti da un decennio!
il tempo, disserrato, dalla morte
di mia madre. Ora tocca a suo
fratello, inoperabile. Familiarità
coi padiglioni, nel pomeriggio
limpido d’aprile…eccolo, mio
zio canuto e fiero a Garibaldi
somigliante! gli occhi azzurri
imperiosi e belli ed anche dolci,
aspettandomi da giorni. Scambio
di doni: l’ultimo mio libro di poesie
per un fine catalogo d’artista…
o zio devoto a Bacco e fumatore
ricordo le barzellette tue condite
con le omeriche risate che lacrime
strappavano al nipote ombroso!
e soprattutto ripenso al tuo grande
cuore in quel lontano giorno in cui
morì mio padre: tutti a pranzo da te.
Andrea Mariotti, poesia inedita, aprile 2015
non è una poesia tenera, ma è tenera l’emozione che l’ha generata ed è ancora più tenera l’emozione che l’ha pubblicata.
Un abbraccio all’Andrea uomo e un grazie al poeta che ha saputo tracciare un solco nel ricordo di un artista.
Un caro saluto
Francesco
Toccanti, Andrea, questi versi dedicati a tuo zio, Marco Calcagni,insigne artista contemporaneo scomparso stamane a Roma. Versi che esprimono -in un armonioso dettato lirico- nostalgia, rimpianto e ammirazione per una persona a te cara. Un commosso saluto, Fiorella.
Grazie di cuore, Francesco, e un abbraccio.
Un saluto caro e un abbraccio a te, Fiorella.
Apprendo con ritardo di questa perdita caro Andrea. Bellissima e commovente la tua poesia, un tenero omaggio a tuo zio, poesia che respira di morte ma che diviene lieve per il suo ritmo musicale e per quell’ironia garbata che contraddistingue i tuoi versi.
Un abbraccio
Grazie per le tue parole, Monica carissima.