Mi corre l’obbligo di porre la seguente domanda: sarà pronta Roma in questi pochi mesi che restano ad accogliere una fiumana di gente in occasione del Giubileo che durerà quasi un anno? Il vile “sciopero bianco” dei trasporti pubblici romani durato tutto il corrente mese di luglio con temperature arroventate tali da provocare malesseri ai cittadini giustamente inferociti, è solo un esempio fra i tanti che andrebbero citati in merito alla vivibilità attuale di Roma (di venerdì scorso un toccante articolo di Marco Lodoli su Repubblica.it , a proposito della sporcizia di una strada di Trastevere emblematica per lo scrittore come via del Cipresso). La mia domanda -ripeto- è semplice: risulta opportuno un Giubileo così lungo di questi tempi a Roma, con il drammatico nodo di Mafia Capitale tutt’altro che risolto? e poi, con più vivo senso di allarme aggiungo (non trattandosi di paura, bensì di prudenza, credo): perché andarseli a cercare, i guai, con riferimento all’Isis? si potrebbe logicamente rispondere che uno stato sovrano qual è a tutti gli effetti il Vaticano decide in autonomia (non fosse per il piccolo particolare di una sua lontananza territoriale non abissale rispetto a Roma…). Per farla breve, anche se ingenuamente: perché per una decisione così importante il governo italiano non ha avuto alcunché da eccepire, magari con tutta la diplomazia di questo terreno mondo? nel presente blog più volte ho avuto modo di sottolineare la toccante umanità dell’attuale papa Francesco; ma, nella fattispecie, le mie (e ritengo non soltanto mie) perplessità sono profonde. Diversamente sarebbero dovute andare le cose! Roma davvero non è pronta per il Giubileo del dicembre prossimo, a parte un mirabolante colpo di bacchetta magica: in quanto città sporca, piena di buche, con infrastrutture indegne di una capitale europea e con quei potenziali pericoli relativi al terrorismo cui sopra si è fatto riferimento (da montanaro, per esser chiari, io non mi vado a cercare il temporale in vetta con rocce aguzze e avverse condizioni meteo diffuse dal giorno prima). Un gigantesco punto interrogativo risulta per me pertanto il prossimo Giubileo. No, papa Francesco, qui a Roma non ne avevamo proprio bisogno, adesso. Inutile infine chiedere “lumi” a Renzi, il più serio studioso del nostro tempo in relazione all’ottimismo razionalista di stampo leibniziano (già ho avuto modo di rammentarlo in questo blog); tant’è che Voltaire, se potesse risorgere, si affretterebbe a scrivere CANDIDO PUNTO 2, volendo fare gli spiritosi…anche se qui poco c’è da scherzare.
P.S. non sarà sfuggito che nel mio scritto molto si è parlato della Cattedra di Pietro e non del Convitato di Pietra (al secolo il sindaco di Roma Ignazio Marino, non particolarmente tempestivo nel porre rimedio all’indegna situazione del trasporto pubblico romano, per dire dell’ultima perla, a parte la sua onestà fuori discussione).
La domanda che ti poni e che ci poni, Andrea, e cioe’se sia opportuno di questi tempi indire un Giubileo straordinario a Roma con dieci anni di anticipo, e’ di notevole rilevanza. A parte le questioni tecnico-organzzative, che non vanno sottovalutate: citta’ di Roma impreparata, trasporti pubblici insufficienti e inadeguati, stato disastroso delle strade, ecc…,siamo al sicuro dal pericolo Isis? Oggi,in Italia, i livelli di allerta sono al massimo per possibili bersagli del terrorismo. Lo Stato islamico ha più volte minacciato Roma e il Vaticano. Un evento di tale portata non potrebbe richiamare l’attenzione dei cosiddetti sanguinari ideologi della violenza e dell’estremismo?
Un caro saluto, Fiorella.
L’amaro sarcasmo cui mi sono abbandonato nel mio scritto, Fiorella, proprio dalla consapevolezza degli enormi problemi in campo è stato dettato. Non è un caso che New York Times in testa, guardino attualmente al degrado romano i più autorevoli organi di stampa internazionali. Non posso che ribadire l’oggettiva sconsideratezza di questo Giubileo ormai imminente…ma sappiamo: piatto ricco, mi ci ficco. Un caro saluto a te
Condivido le tue giuste perplessità Andrea, riguardo l’opportunità di indire un Giubileo straordinario, che comunque crea sempre delle criticità in una città come Roma, ma che ovviamente rappresenta un bacino di utenza utile e redditizio per alcune categorie e settori. In un momento storico come questo, con la minaccia terroristica dell’Isis, con tutti i problemi e il collasso politico e finanziario in cui è ridotta la capitale, con la crisi dei trasporti pubblici che fa giustamente e quotidianamente inferocire i poveri utenti dell’Atac, corrotto e disastrato anch’esso fino all’osso..in effetti no, sembra proprio che né i romani né il tanto vituperato, a torto o a ragione, sindaco Marino ne avessero bisogno di questo Giubileo. Ma sappiamo che le decisioni del Papa non possono certo essere messe in discussione dalla classe politica e tanto meno dalla società civile..per cui non possiamo che affidarci alla volontà del Signore e augurarci che tutto vada bene e di ritrovarci dopo il Giubileo una città migliore da vivere e sopportare!
Un saluto
Monica
Faccio mio il tuo auspicio, Monica, ma davvero cosa si inventeranno stavolta i nostri governanti? daranno il meglio di sé in zona Cesarini, come si suol dire in gergo calcistico? li attendiamo alla prova dei fatti!
Un saluto a te