GIORNATA DELLA MEMORIA, SETTANT’ANNI DOPO
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
PRIMO LEVI, Se questo è un uomo, incipit
Siamo ancora qui e dobbiamo esserlo ancora sempre di più, per mantenere accesa e fulgida la memoria dello sterminio. Oggi che i testimoni diminuiscono sempre di più, apriamo le menti e diamo spazio e immagini alle atrocità accadute. Nonostante i racconti, i libri, i film, i quadri ed ogni altra forma d’arte che abbia rappresentato l’olocausto, oggi nel mondo continuano a verificarsi atti simili. Il seme della violenza gratuita purtroppo, germoglia ancora inaspettatamente. Ed allora continuiamo a raccontare, ad aprire altri cassetti e lasciare che la memoria sia diffusa, affinché lo sterminio di Ebrei, Zingari, Omosessuali, Armeni, Musulmani, Tutsi e tutti gli altri popoli feriti dalla barbarie umana, trovino la pace nella loro commemorazione.
Andrea la scelta di questo incipit è perfetto per aiutarci a commemorare usando le parole di chi ha vissuto e subito quelle vicende. Infatti, le parole di Primo Levi s’innalzano con forza a scuotere le menti.
Buona giornata
Francesco
Soltanto ora posso risponderti, Francesco, non avendo mancato di recarmi nel pomeriggio dopo il lavoro presso la biblioteca P.P.Pasolini, per assistere alla proiezione del film La tregua, del grande Francesco Rosi da poco scomparso (film che si conclude proprio con il lapidario e tremendo incipit in oggetto). Non credo di dover aggiungere nulla alle tue sentite parole se non l’espressione del più asciutto piacere per aver condiviso anche con te questa ricorrrenza di storica rilevanza. Buona serata a te, Francesco.
Anche nella mia città non sono mancate, ieri, iniziative volte a ricordare la Shoah, a custodire la memoria e a favorire la meditazione su quei tragici eventi storici (leggi razziali persecuzione di cittadini ebrei, deportazione, prigionia, morte…) con particolare riguardo alla prospettiva formativa delle nuove generazioni,nella consapevolezza che la lezione del passato deve essere di monito all’agire presente contro ogni forma di intolleranza e di razzismo. Le parole di Primo Levi insegnino! Un caro saluto a te, Andrea.
Anch’io ti saluto caramente, Fiorella