Mia la foto qua sopra scattata la scorsa estate del Castagno Miraglia, nella foresta di Camaldoli (Arezzo). Doveroso precisare ciò in quanto oggi, in occasione della Giornata nazionale dell’albero, la versione on line del quotidiano La Repubblica ha mostrato una sequenza bellissima di veri e propri patriarchi arborei, Castagno Miraglia incluso. Ora a tale stupendo albero io ho dedicato a suo tempo la parte conclusiva della lirica Nel crepuscolo (apparsa nel presente blog in data 15.10.2010 e 30.5.2011) qui di seguito leggibile; non senza aver rammentato -come possibile suggerimento di lettura- il nome di Tiziano Fratus, lo scrittore cui si devono svariati libri sul patrimonio forestale italiano:
“…Salute a te, o venerando Castagno
Miraglia che da più di cinque secoli
vivi nella foresta di Camàldoli!
volgendoti le spalle nel crepuscolo
ho percepito, credo, un moto tuo
di affetto per noialtri condannati
alla stoltezza.”
Versi estrapolati dalla poesia Nel crepuscolo, di Andrea Mariotti, ora inclusa in Scolpire questa pace, Edizioni Tracce, 2013.
Gli alberi sono esseri splendidi che sostengono il cielo e giocano con le nuvole,
testimoniano il tempo che scorre inesorabile.
Monumenti vivi che rappresentano la storia che nutre la nostra memoria,
portandola essi stessi nel futuro che non ci appartiene,
finché la stoltezza del profitto non invade i nostri miserabili sguardi.
Un caro saluto
Francesco
Questo bellissimo commento di Francesco Casuscelli va lasciato così, condividendolo appieno senza necessità di aggiungere alcunché da parte mia. Un caro saluto a Francesco
Conoscevo questa bellissima poesia, caro Andrea. Rileggerla oggi, in occasione della Giornata nazionale dell’albero, mi emoziona particolarmente. Ti ringrazio di averla riproposta.
Un saluto e un grazie anche a Francesco per la bella riflessione.
Sonia Giovannetti
Grazie a te, cara Sonia, per l’attenzione rivolta alla mia lirica. Un albero come il Castagno Miraglia è un venerabile vegliardo che non poteva non essere onorato da me ieri, nella ricorrenza che sappiamo. E concordo con te nel trovare il commento di Francesco indovinato e felice. Un saluto anche da parte mia
Ricordo che, già a suo tempo, feci i complimenti a questo bel finale e alla tua poesia dal titolo ‘Nel crepuscolo’. Un incontro, un saluto e un abbandono che non è un addio, bensì un arrivederci al Castagno Miraglia il quale, come un amico saggio, o meglio, come un padre, ci osserva da lontano e, con affetto, seppur deluso, continua a conservare in sè la speranza di quei ravvedimenti che sarebbero necessari per uscire da questo periodo gravido di stoltezze di ogni genere…
Ciao Andrea
Roberto
sono lieto che gradiate la mia nota
Francesco
Sì, Roberto, ricordo bene il tuo apprezzamento per la lirica Nel crepuscolo…naturalmente, a far data dal 2010, anno in cui ebbi a scriverla, la situazione del nostro paese è andata al di là di ogni più cupa previsione. Forse bisognerebbe avere pronto da subito un iper-testo, nello scrivere versi d’intonazione civile dalle nostre parti (non è un buttarla oziosamente in politica: di fatto, un noto Pregiudicato nel Belpaese è divenuto Padre Costituente, negli ultimi tempi…). Ti saluto anch’io cordialmente, Roberto.