augusto

Giustamente un mio amico ieri pomeriggio al telefono osservava che in una capitale nord-europea il mausoleo di Augusto (da me visitato domenica scorsa a Roma dopo diversi anni), avrebbe prodotto intelligente ricchezza, con una accorta e doverosa politica di valorizzazione (non dimentichiamo al suo interno, per fare un esempio, il marmo originale recante l’iscrizione del nome di Marcello, nipote dell’imperatore, morto in giovane età e destinato alla successione). Non è difficile immaginare come passanti distratti per non dire del tutto ignari della storia neppure sospettino l’esistenza nel centro di Roma, in Piazza Augusto imperatore, dell’insigne monumento in questione; dove venne sepolto (secondo quanto narra Svetonio nella sua Vita dei Cesari) l’imperatore di cui nel corrente anno si celebra il bimillenario della morte. Infatti il punto è proprio questo: com’è possibile per Roma presentarsi a un tale appuntamento con la storia riservando a tutti un monumento in deplorevole stato di abbandono, non volendo nascondersi dietro l’eufemismo del work in progress? quanti decenni ci vorranno affinché studiosi, turisti, curiosi possano muoversi al suo interno senza incespicare in uno spazio angusto (gioco di parole purtroppo calzante!) peraltro pieno di erbacce? anche Beethoven e Verdi sono stati di casa, all’interno del mausoleo, durante la sua ultima trasformazione in auditorium (con un programma -come ho potuto vedere domenica scorsa- che prevedeva l’esecuzione della Pastorale e dei Vespri Siciliani, direttore Arturo Toscanini); prima del 1936-38, anni in cui il monumento fu definitivamente affrancato da tutti gli usi che di esso erano stati fatti per secoli e secoli (cava di materiali, vigna, giardino pensile,anfiteatro, politeama ed altro). Il pensiero, al dunque, va soprattutto ai tanti giovani titolati e senza lavoro, in un paese come il nostro indegno della propria storia…Pompei docet, senza alcun dubbio.

2 commenti su “

  1. Francesco

    Ribadire fino allo sfinimento che il nostro patrimonio culturale, che coincide con una delle parti più belle del nostro paese, può essere risorsa per il futuro e non uno spreco, è un obbligo morale di ognuno di noi.
    Condivido ampiamente quello che esprimi su queste pagine!

    Francesco

  2. andreamariotti Autore articolo

    Hai detto bene, Francesco: fino allo sfinimento, per combattere in qualche modo con tutti i limiti del caso quel senso d’impotenza che ci assale di fronte all’insipienza intollerabile del nostro paese.

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