A PASOLINI
Silenzio fondo, e la Torre
da te amata contro un cielo
di cobalto ieri a Chia: ultimo
sabato d’ottobre, a trentanove
anni dalla tua morte. O Paolo,
o Pizia capace di scrutare
i nostri giorni vili e ottusi!
chiuse, le bocche dei sapienti
ancor vivi che ti sono stati
accanto: più bravi di Maradona,
nel dribblare serie domande
sul tuo conto (dall’alto d’uno
sguardo condito col sorriso).
Chiusa la Bocca della Verità;
pardon, di quella Rana vittima
indignata, oggi: non ha pagato
forse per tutti? e sterco, sterco,
Pier Paolo, dall’ingranaggio
che ben sai: supermercati
vuoti e smartphone gratis
su cui fissare inebetiti sguardi,
altro che poesia delle borgate…
Andrea Mariotti, poesia inedita, 2 novembre 2014
P.S. La poesia in oggetto è stata da me letta domenica scorsa 2 novembre presso L’Idroscalo di Ostia (accanto alla stele che ricorda Pasolini), in occasione della commemorazione per il trentanovesimo anno dalla scomparsa del poeta.
Questa poesia inizia con il silenzio, ed è nell’assenza della sospensione musicale che nascono versi e la lettura è partecipazione. Tra queste parole si sente l’altezza morale e culturale del nostro martire, vittima di una società balorda e priva di significato, quello che manca ancora adesso, sugli “inebetiti sguardi”. La chiusa è superba ed è un piacere leggere ancora il silenzio dei punti di sospensione.
Con ammirazione
Francesco
L’ombra di un’umana tragedia è qui davanti agli occhi. I tuoi versi le hanno ridato vita di splendore. Grazie. Un abbraccio fortissimo. Mirka
Grazie, Francesco, per questo commento che ha saputo percepire in profondità nei miei versi il silenzio da cui è nato il dialogo con Pier Paolo; vivo più che mai nei nostri cuori.
I miei versi, Mirka, scritti di getto giorni addietro, sono stati in effetti pubblicati nel blog stanotte, in quelle ore in cui, trentanove anni fa, accadeva questa tragedia. Un forte abbraccio anche da parte mia.
Poesia che si erge come “la Torre”. Alta, pura, essenziale e struggente nel suo lancio “contro un cielo”. Una grande emozione leggere questo silenzio così fragoroso.
Sonia
Nel ringraziare Sonia per il suo commento limpido ed essenziale ai miei versi su Pasolini, colgo anche l’occasione per dirle: benvenuta a questo blog! (così come non avevo fatto in precedenza -negligentemente- in occasione del suo intervento relativo alla mio scritto sul Giovane favoloso ).
Anche a Francesco Casuscelli naturalmente, che a sua volta era intervenuto a proposito del mio scritto sul Giovane favoloso dico: benvenuto a questo incrocio poetico, ossia il presente blog!
Caro Andrea, grazie di queste occasioni che ci offri per accostarci ogni volta alla “bella” letteratura di un tempo che fu.
Stupendo nella tua poesia, il riferimento alla ” Pizia capace di scrutare i nostri giorni vili e ottusi” versi in cui colgo qualche reminescenza leopardiana!
Molto particolare anche la citazione della Bocca della Verità e della Rana “vittima indignata”!
Moderno, dinamico anche il richiamo a Maradona e il verbo dribblare, di matrice calcistica, ma attualissimo e testimonianza di una lingua che cambia in una società che rimane sempre uguale!
Grazie anche perchè mi hai dato materiale per la mia lezione di letteratura su Pasolini. La tua poesia ha interessato molto anche i ragazzi da sempre sensibili alle tematiche pasoliniane. Ciao
Cara Anna, questo tuo commento è ragionato e bellissimo. Ma quello che soprattutto mi ha fatto piacere è l’aver saputo dell’interesse dei tuoi studenti per i miei versi d’intimo colloquio con Pasolini, la cui statura -così come mi riferisci- non sfugge ai ragazzi ai quali insegni. Ti ringrazio per il tuo generoso e gratificante intervento. Ciao
E’ di silenzi fondi che avremmo bisogno per essere capaci di formulare domande così incisive, così stringenti da saziare, finalmente, la gran fame di verità che ci governa. Ma sono bravi quelli che rimpallano la verità da un piede all’altro, da una menzogna all’altra, lasciandoci nella nostra fame, nel nostro bisogno – perché no? – di giustizia.
E allora smartphone gratis per un cicaleccio che alimenta l’inutile cicaleccio, lasciandoci inebetiti a guardare. E’ così, Andrea. Grazie per questi tuoi versi.
Questo sintetico e consapevole commento di Tea Ranno -affermata scrittrice di storie dall’ampio respiro narrativo- mi fa particolarmente piacere in quanto proprio a lei a devo in qualche modo, nei miei versi su Pasolini, il richiamo alla Pizia. Tea, infatti, tempo addietro, in qualità di moderatrice del Circolo dei lettori della biblioteca Pier Paolo Pasolini, aveva suggerito la lettura del prezioso libro di Friedrich Dürrenmatt La morte della Pizia … da studioso di Leopardi, del resto, ricordo bene la pagina 29 dello Zibaldone (laddove Il Recanatese cita il Paciaudi a mezzo dell’Alfieri: “chiamava la prosa la nutrice del verso“; significativamente in corsivo nel testo leopardiano). Un caro saluto a te, Tea.
Ricambio affettuosamente il saluto, Andrea.
Molto bella questa poesia Andrea, mi piace il senso della verticalità con cui inizia la tua poesia dedicata a Pasolini. Lo scontro amaro tra il basso – le bassezze della vita e delle persone che offendono e sentenziano, magari per invidia – e l’alto del cielo (e delle nuvole che lui tanto amava!) e anche l’alto valore della poesia…
E’ importante anche saper spiegare agli altri, e specie ai giovani, l’importanza e il valore umano e intellettuale di una persona-personaggio controverso come lui, il cui nome viene utilizzato e sfruttato, anche a distanza di anni, da tante persone per farsi belle.
Complimenti e un caro saluto
Monica
Sei stata molto cara, Monica, a “sfogliare” il blog per leggere questa poesia. Ti ringrazio vivamente per il tuo apprezzamento lucidamente “geometrico” dei versi da me dedicati a Pasolini. Inutile dirti quanto sia d’accordo con te in merito alla luce riflessa avidamente ghermita dai cosiddetti “pasoliniani” dell’ultimo momento…meglio tacere. Ma è bello, davvero bello e meditato il tuo commento, e te ne sono grato. Un saluto affettuoso