Nel giorno della nascita di Giacomo Leopardi (29.6.1798) –grazie alla preziosa collaborazione di Massimo Mancini- dedico a tutti noi la lettura interiore della GINESTRA; lettura da me già proposta in una libreria romana il 2.2.2012 in onore del popolo giapponese colpito dalla tragedia di Fukushima. A noi tutti dedico quest’oggi tale lettura del canto leopardiano per sentirci più vicini e solidali in un paese che deve rinascere. Di seguito pubblico gli indirizzi di YouTube relativi alla suddetta lettura:
http://youtu.be/mcIIN8uPcd4 Parte prima (visibile un commento al video, 16.7.14)
http://youtu.be/3KznfH2SfDc Parte seconda
P.S. in data 9 luglio ho ricevuto ad altro indirizzo la graditissima mail del prof. Lucio Felici, Presidente del Comitato Scientifico del Centro Nazionale di Studi Leopardiani di Recanati (mail dalla quale mi permetto di estrapolare le seguenti parole: “lettura elegantissima e intensa della Ginestra, come si deve fare, senza le smanie e i contorcimenti di certi attori prevaricanti. Raffinate la scena e la musica”).
La lettura di questa Ginestra fatta insieme alla tua misurata e profondamente consapevole recitazione, porta a riflettere sulla responsabilità che pesa su ognuno per l’immobilismo, l’indifferenza, l’egoismo, la stupidità di sentirsi eterni anche di quell’attimo che ci sfiora conducendoci verso l’altro e che lo si lascia scappare alzando le spalle e confortando la povera coscienza accarezzandola col “quando verrà il domani” e noi non saremo che polvere. Mi complimento sinceramente per la preziosa disponibilità di Massimo messa al servizio della cultura. Un intenso abbraccio solidale. Mirka
Un ringraziamento sentito e un abbraccio.
Carissimo Andrea,
sfidammo la neve romana in tanti per presenziare all’evento della tua ispirata lettura interiore della “Ginestra”. Ricordo con particolare piacere che nella libreria era presente una scolaresca del liceo… Vedere quegli adolescenti prendere appunti mi fece un effetto molto forte.
Compresi quanto è importante che esistano uomini tesi a smuovere le coscienze, a confutare i luoghi comuni, a rendere omaggio ai versi attuali e meno conosciuti di esponenti della nostra letteratura.
Dedicasti il tuo monologo di venti minuti, che fu ascoltato in silenzio surreale, alle vittime del terremoto giapponese del 2011 e segnasti un momento di cultura, di coraggio e di coscienza civile raro e indimenticabile!
Sarebbe importante ripetere un’esperienza così arricchente.
Ti stringo.
Carissimo Andrea, avevo già ascoltato la tua “lettura interiore” de “La Ginestra” leopardiana in quel memorabile incontro del 2 febbraio 2012 in una nota libreria romana. Ne ero rimasto affascinato, come del resto tutto il pubblico di estimatori che gremiva la sala. Devo dire che in questo video c’è un valore aggiunto: l’estrema sobrietà dell’ambiente e l’assenza del pubblico in sala. La solitudine e il silenzio non fanno che amplificare il ruvido messaggio leopardiano attraverso la tua voce decisa e pacata, priva di accenti retorici, come è del resto nel tuo stesso stile letterario ed umano. Una prova artistica di grande livello, controcorrente e sapida, che mi auguro possa fare scuola nell’ambito delle arti multimediali. Un forte abbraccio.
Gli apprezzamenti del prof Lucio Felici valgono a compensare ogni tuo sforzo sempre teso a a unire lo spirito dei grandi con l’umiltà e il rispetto che a loro è dovuto. Mirka
‘
Grazie veramente di cuore, Mirka, per queste parole.
Carissimo Franco, accolgo con estremo piacere questo tuo commento, considerando soprattutto il fatto che eri presente, come hai rammentato, alla lettura interiore della GINESTRA del 2 febbraio 2012. Devo dirti che, proprio per quella sobrietà -da te riconosciuta connessa alla mia persona oltre che alla mia militanza letteraria- la collaborazione con Massimo Mancini si è rivelata naturale, spontanea, nel mio affidarmi a lui per le musiche e le scene; sicché siamo contenti, Massimo e io, di aver reso omaggio al grande Recanatese in modo discreto e asciutto (dichiarandosi come ben sappiamo Leopardi “nemico mortalissimo di ogni affettazione”). Un cordialissimo saluto
Carissima Maria, grazie soprattutto per quanto hai rammentato a proposito dei “contrari venti” in agguato il 2 febbraio 2012 di lì a poche ore, in occasione della mia lettura interiore della GINESTRA…ora, grazie alla collaborazione preziosa di Massimo Mancini, questa stessa interiore lettura è a disposizione di tutti, sulla Rete. Mi parli, affettuosamente, se non ho compreso male, di una nuova prova in pubblico…ebbene devo dirti che la mia ambizione risulta a questo punto quella di offrire la lettura interiore della GINESTRA ai giovani, agli studenti soprattutto. Questo sento dentro di me, sinceramente. Un affettuoso saluto
Caro Andrea,
volutamente in ritardo, commento questo tuo impegno artistico.
Ho assistito alla nascita di questa tua creatura, omaggio all’illustre Recanatese, in quel giorno memorabile del suo 216° genetliaco, e per questo non ho voluto precedere gli apprezzamenti che sentivo non sarebbero mancati e puntualmente sono giunti, primo tra tutti quello autorevole del Presidente del Comitato Scientifico del Centro Nazionale di Studi Leopardiani prof. Lucio Felici.
La Ginestra, al pari di Giacomo e di tutta la sua opera, è ormai parte di te, risiede nelle tue viscere ed è stato emozionante vederla emergere da te mirabilmente, con la giusta dose di tensione, di passione palpabile ma contenuta, non tradita dall’eccesso dell’enfasi, dal gesto autoreferenziale.
La musica di Massimo, da te voluta e apprezzata, descrive con limpida intensità la furia distruttrice del Vesevo e il dolore del popolo nel vedersi schiacciato dal suo accanimento, pari a quello con cui il potere opera nelle coscienze, ma, fermandosi all’introduzione, credo nulla abbia tolto all’asciutta sobrietà della tua azione poetica.
Grazie Andrea, so che il dono nelle tue intenzioni era per Giacomo, ma ora appartiene un po’ a tutti noi, amici e affezionati lettori del tuo blog. Concordo con chi ritiene che questa linfa meriti di essere instillata in altre menti, soprattutto di giovani che hanno bisogno di esempi e di sapere che dall’uomo non nascono solo aridità e logiche di potere ma anche poesia. La via d’uscita dal dedalo delle false ideologie può essere mostrata solo da chi sa restare umile e da chi è poeta nell’anima e tu lo sei.
Un abbraccio,
Grazia
Cara Grazia, accolgo questo tuo affettuoso e meditato commento con gratitudine. In effetti quella del 29 giugno scorso è stata una giornata intensa, e, a parte la mia fatica e quella di Massimo, lasciami dire che non meno incisivi sono stati a parer mio certi silenzi di quelle ore; silenzi consapevoli, ricchi di partecipazione e di amore per la poesia: i tuoi. Un abbraccio
Caro Andrea, un plauso per questa fatica letteraria è ben poca cosa. Nel video ben “realizzato” (lo possiamo dire), emerge tutto il vigore leopardiano che, attraverso la tua sapiente lettura misurata e interiore, attraversa lo schermo e diffondendosi come una soave brezza investe di benefiche sensazioni lo spettatore attento. Un dovuto grazie alla vera Poesia.
Un sentito abbraccio Massimo
Bene hai detto a mio avviso, caro Massimo: “un dovuto grazie alla vera Poesia”! da decenni ribadisco anzitutto a me stesso che la GINESTRA sconvolge e spiazza sine die il lettore intellettualmente onesto, soprattutto laddove il canto paragona la nostra stolta e fraticida e quotidiana guerra (gli uni contro gli altri per motivi anche risibili) a quella di un’armata mano capace di uccidere “i propri guerrieri” anziché con essi far fronte comune contro il nemico incalzante. Ma, si sa, la scabra GINESTRA “disturba” gli ostinati custodi di un Leopardi riduttivamente “idillico” (anche in questo caso grande, ci mancherebbe; ma non così incisivo, sconvolgente come nella GINESTRA, suo testamento spirituale di rara potenza in quanto a proposta solidaristica nei confronti degli umani). Un sentito, caro abbraccio, Massimo
Il video ci mostra un contesto assolutamente consueto, noto: un tavolo, una sedia, le familiari pareti di casa. La musica incalzante, dissonante però ha già predisposto l’avventura di pensiero che sta per compiersi, poi si interrompe e lascia il posto alla sola “parola”. E’ questa la protagonista assoluta dell’esperimento: scandita, percepita nel profondo, la voce talvolta lascia trapelare una scheggia di emozione, poi torna ad essere assolutamente controllata. La responsabilità è enorme: l’umile, innocente “Ginestra” non è infatti che l’inconsapevole testimone della tragica e millenaria illusione umana. Processo ancora follemente in atto con una straordinaria “coazione a ripetere”. Il testo è prezioso e molto complesso, proporlo in tutta la sua solennità e grandezza nell’ambito di un contesto di spazio assolutamente quotidiano può rappresentare una sfida lanciata soprattutto a chi non coltiva la poesia quotidianamente o peggio ne ha solo lontane reminiscenze scolastiche. Un invito a non aver paura ad accostarsi ad un materiale solo apparentemente “aulico”, impervio, incandescente. Un oggetto ricchissimo, una cattedrale linguistica, che per offrirsi implica un non piccolo sforzo, di attenzione, di ascolto, di decifrazione, di isolamento. Una scelta che può realizzarsi proprio tra le pareti di casa, seduti alla scrivania: estromesso il rumore inaccettabile della parola televisiva, sgombrati i pensieri contingenti, allora affiora, si presenta, si impone: è la parola poetica.
Ringrazio sentitamente Loredana Savoia, autrice del suddetto commento, per le lucide osservazioni a sostegno della parola poetica; aggiungendo da parte mia: benvenuta a questo “incrocio poetico” (ossia il presente blog)!
La lettura interiore della Ginestra di Andrea Mariotti costituisce un raffinato esempio di forza unita alla passione.
Il poeta Andrea Mariotti declama il poeta Giacomo Leopardi e questo suo modo, carico di pathos, ci riporta ad un altro poeta che introduceva in televisione l’Odissea di Omero, resa a film…. Ebbene, come Giuseppe Ungaretti riuscì a trasmettere sentimento e amore, passione e valore morale, spinta interiore e coraggio, così Mariotti ha restituito a tutti noi una grande emozione.
Emozione si sposa con Anima e, se raggiunge un luogo così intimo, difficilmente se ne può fare a meno: di questo siamo a lui molto grati.
Con viva e sincera ammirazione
Mauro e Margherita
Ringrazio profondamente i miei cari amici Margherita Orciuolo e Mauro Camponeschi (notevole pittore cui ho dedicato una recensione nel presente blog in data 11.5.14). Aggiungendo da parte mia con sincera convinzione che, quanto di buono è venuto fuori il 29 giugno scorso in onore del grande Recanatese è comunque frutto della sinergia con l’artista Massimo Mancini, cui mi sono “affidato” per le scene e la musica. Un abbraccio di cuore a Margherita e Mauro
Lettura e ripresa suggestiva, quella di Andrea Mariotti, “poeta del tempo”. Lettura intensa e profonda, segnata da intima inquietudine ed un lieve lirismo. Lirismo, frutto di sensibilità altissima del poeta-lettore, permeato da un impalpabile velo d’amarezza malinconica, che è dell’uomo. Trasuda lo smarrimento, l’angoscia, l’affannosa, vana, continua ricerca, dell’umano irreversibile. L’animo ringrazia. Mimmo Basile.
Ringrazio di cuore Mimmo Basile, attore e insegnante di teatro, per questo suo commento sensibile e attento e, soprattutto, per il significato profondo del suo enunciato nei miei riguardi: “poeta del tempo”…ossia testimone di esso; nella fattispecie in virtù della lettura interiore dell’altissima e attuale GINESTRA.
Caro Andrea, i miei sono complimenti sinceri e partecipati, pieni di tutto l’affetto vero che nutro per te.
Stupita piacevolmente dal contrasto tra l’arrangiamento musicale cosi’ “graffiante” e l’essenzialità della scenografia, mi sono avvicinata con curiosità a questa tua profonda e sentita lettura interiore.
Non avendo gli strumenti e le competenze per partorire un commento di tipo “tecnico “, esalterò quello affettivo!
Un lungo, lungo abbraccio
Paola
Cara Paola (di cui mi permetto di pubblicare il cognome, Mancini, identico a quello di Massimo con cui ho realizzato questa lettura interiore della GINESTRA), ti ringrazio di cuore per il tuo commento che, nella sua schiettezza e affettuosità, coglie comunque con intelligenza il contrasto tra la musica “graffiante” e la scenografia essenziale scelta sempre da Massimo (per favorire la spazialità e corposità in crescendo della GINESTRA). Un abbraccio forte anche da parte mia
Su invito di una mia conoscente, ho ascoltato incantato e più volte riascolterò con attenzione il declamare, da parte sua, la poesia “La Ginestra” di G. Leopardi, essendo io, un semplice estimatore del grande “POETA”.
Ho ascoltato la sua interpretazione, appassionata e sentita.
Ho apprezzato anche la nobiltà della dedica per le popolazioni che hanno patito ed ancora patiscono e purtroppo patiranno i danni provocati dal disastro della centrale di Fukushima, in Giappone.
Mi sia consentito inoltre fare un plauso alle scene ed alla musica, coinvolgenti, insieme alla sua declamazione, fino al punto di immaginare una silenziosa presenza del Poeta.
Grazie. Rocco
Non conosco di persona Rocco, al quale do il mio tradizionale: benvenuto a questo “incrocio poetico”, ovvero il presente blog! quasi superfluo precisare il piacere credo legittimo procurato da tali commenti, da parte di coloro i quali, leopardianamente, risultano per l’appunto i lettori “sensibili e immaginosi” (Zibaldone). Lettori e in questo caso spettatori potenziali, cui idealmente ci siamo rivolti Massimo Mancini ed io il 29 giugno scorso, per cercare, con umiltà ma anche intensa concentrazione, di far aleggiare, in qualche modo, lo spirito del grande Recanatese, come Rocco in effetti riconosce concludendo il suo commento. Un ringraziamento sentito, Rocco.
Carissimo Andrea, ho seguito con grande interesse la tua interpretazione della Ginestra. Poesia difficile da capire, leggere, recitare, interpretare. Molti ci hanno provato, tu sicuramente l’hai offerta a noi con grande amore che trapela dal tono della tua voce, dai lievi movimenti delle mani, dall’emozione grande che si respira, dal senso intimistico e religioso che gli hai dato. E’un’interpretazione molto personale, vissuta, direi sicuramente “passionata”! ciao un abbraccio e un ringraziamento a nome di tutti gli estimatori della grande poesia leopardiana!
Carissima Anna, anche a te innanzitutto, un: benvenuta a questo “incrocio poetico”, vale a dire il presente blog! accolgo con gratitudine a mia volta il tuo ringraziamento finale nel momento in cui parli “della grande poesia leopardiana”: fino all’acme della Ginestra, mi sento di aggiungere tranquillamente. Troppo potente e coinvolgente la sua emissione di senso, la sua stratificazione di suoni scabri e sinfonici che fanno pensare (così com’è stato notato) alle combustioni plastiche di Burri. Troppo attuale, infine, il suo monito contro la nostra incapacità di resipiscenza, abbonati come siamo al bellum omnium contra omnes… un abbraccio affettuoso