Oggi pomeriggio, ascoltando il GR2 delle 16,30, ho appreso la notizia dell’esistenza di un terzo manoscritto autografo dell’INFINITO di Giacomo Leopardi: manoscritto riemerso da un archivio privato del Maceratese. Nel quotidiano il Sole 24Ore dell’11 maggio scorso Laura Melosi, titolare della Cattedra Giacomo Leopardi dell’Università di Macerata e membro del Comitato Scientifico del CNSL (Recanati), ha dato conto dell’importante rinvenimento. Il suddetto manoscritto del celebre idillio leopardiano risulta essere il terzo, considerando i due finora noti (custoditi rispettivamente a Napoli, nella Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III e a Visso -sempre nel Maceratese- nel locale Museo di Manoscritti leopardiani). L’esame grafico eseguito da Marcello Andria, autorevole studioso e conservatore delle carte leopardiane della citata Biblioteca di Napoli, ha certificato l’autenticità del manoscritto in oggetto; esame integrato dalle analisi di Luca Pernici, direttore degli Istituti culturali di Cingoli e scopritore del prezioso autografo del grande Recanatese. Nel fascicolo di giugno prossimo della Rassegna della Letteratura italiana, si parlerà non poco di ciò (mia la foto qua sopra di un “notturno” appenninico già a suo tempo proposto nel presente blog e che intende in qualche modo suggerire l’indicibile respiro dell’immortale canto leopardiano, l’INFINITO, a tutti caro.