Tramontana oggi a Roma: come non capitava da tempo, dopo un inverno che non c’è stato… così mi è tornata in mente una bellissima poesia di Eugenio Montale inclusa negli Ossi di seppia, per la precisione nella sezione intitolata L’agave sullo scoglio:
Tramontana
Ed ora sono spariti i circoli d’ansia
che discorrevano il lago del cuore
e quel friggere vasto della materia
che discolora e muore.
Oggi una volontà di ferro spazza l’aria,
divelle gli arbusti, strapazza i palmizi
e nel mare compresso scava
grandi solchi crestati di bava.
Ogni forma si squassa nel subbuglio
degli elementi; è un urlo solo, un muglio
di scerpate esistenze: tutto schianta
l’ora che passa: viaggiano la cupola del cielo
non sai se foglie o uccelli –e non son più.
E tu che tutta ti scrolli fra i tonfi
dei venti disfrenati
e stringi a te i bracci gonfi
di fiori non ancora nati;
come senti nemici
gli spiriti che la convulsa terra
sorvolano a sciami,
mia vita sottile, e come ami
oggi le tue radici.
Eugenio Montale
P.S. la foto qua sopra, mia, riprende un dipinto di Silvio Parrello
Godiamoci, Andrea, questo vento vitale che nel bellissimo dipinto fa volare, come un aquilone, il nostro caro amico Silvio e le pagine di Pier Paolo, sospendendo il pensiero di quell’ultima ventata che avrà ragione delle nostre deboli radici. Un caro saluto, Grazia
Mi ha fatto piacere, Grazia, accostare alla splendida poesia di Montale il dipinto di un pasoliniano radicale qual è il nostro Silvio Parrello. Sappiamo infatti dei rapporti tesi fra Montale e Pasolini, negli ultimi anni di Pier Paolo… ma la mia è stata solo una piccola intuizione figurativa, senza pretese, forse proprio in virtù di una sospensione del pensiero prodotta dalla purezza del vento di tramontana e dalla bellezza della poesia di Montale. Un caro saluto anche da parte mia.