Con piacere comunico ai visitatori del blog la presentazione della mia nuova silloge poetica, dal titolo Scolpire questa pace (Pescara, Edizioni Tracce, 2013) il prossimo 31 gennaio alle ore 18 nella libreria romana ODRADEK, in via dei Banchi Vecchi, 57. La raccolta, con prefazione di Franco Campegiani e postfazione di Ninnj Di Stefano Busà, vedrà come relatori lo stesso Campegiani e Cinzia Dal Maso (a moderare l’incontro con il pubblico, Maria Rizzi).
P. S. L’evento, come si vede nella locandina qua sopra, è sotto l’egida del Circolo IPLAC (Insieme Per La Cultura), il cui link è nell’home page del presente blog.
Auguri Andrea per questa sofferta e bramata creatura. Io non ci sarò per motivi di chilometri ma col cuore ci sarò. Abbraccio e un’Evviva a quella forza misteriosa che si impone sul quotidiano e su ogni forma di banalità. Mirka
Grazie di cuore e un abbraccio
Auguri di cuore per la nascita di questa tua nuova opera culturale. Ci vediamo in libreria…Massimo
Grazie, Massimo, ti aspetto con grande piacere. Un caro saluto
Auguri di cuore, Andrea.
Sai che, purtroppo, non potrò esserci ma sai, anche, che non è retoricamente che dico: ci sarò.
Sandro
Questi sono auguri asciutti e sentiti particolarmente graditi da parte mia, caro Sandro. Ti abbraccio
Caro Andrea, ti mando un augurio sincero per questo tuo nuovo lavoro!
Ci sarò!
Grazie, Rob, ti aspetto con grande piacere.
Caro Andrea, un augurio dal cuore per questo tuo ultimo lavoro, che già ho potuto leggere, apprezzare, gustare, e che – come spesso accade quando leggo le tue parole – mi ha fatto meditare. Grazie.
Ci sarò con il pensiero. Un abbraccio
Vania
Caro Mariotti, oggi si concretizza la realtà della tua nuova creatura poetica.
Desidero farti giungere i miei complimenti più vivi e sinceri per la manifestazione. Purtroppo, non potrò esserci “fisicamente” ma nello spirito lo sarò certamente. Con i migliori auguri e felicitazioni da parte mia.
un abbraccio. Ninnj Di Stefano Busà
Grazie dei tuoi auguri, cara Vania, docente e musicista di prestigio. Un abbraccio
Ringrazio profondamente la poetessa Ninnj Di Stefano Busà, voce alta della nostra poesia e autrice della postfazione della mia silloge. La sua presenza, questa sera, è certa e affettuosa. Un abbraccio da parte mia
Carissimo Andrea,
esplorate e gradite più volte le tue liriche, non oso lanciarmi in un commento che mai potrebbe sostenere il confronto con le parole elevate e sensibili dei tuoi amici e valenti poeti Franco Campegiani e Ninnj di Stefano Busà, dalle quali traspare il giusto apprezzamento per i tuoi versi e per la tua personalità di uomo e cantore.
Per questo mi limiterò ad un ringraziamento per ciò che i tuoi versi hanno donato a me, certa che tu saprai, anche se non così altri, dare il giusto accento alle mie parole e perdonare i miei limiti.
Voglio ringraziarti per gli infiniti sentieri, gli spunti e i richiami forniti.
Per ogni repentino cambio di tema e di linguaggio.
Per il tuo sguardo lucido, appassionato e ardito nel valutare scottanti temi sociali e per le tue opinioni espresse con chiarezza e lealtà.
Per la spinta ad andare, oltre i muri della propria inerzia, all’esplorazione di luoghi verso i quali si ha immediatamente voglia di partire; al di sopra delle nuvole, al di là delle apparenze, oltre la staticità della “siepe”, incontro ad un orizzonte sempre in divenire, anche nel breve tempo di una pausa pranzo.
Per il fiorire di metafore, ironiche descrizioni e commoventi immagini di sentimenti e passioni.
Per il sorriso donato all’umanità ferita, per la gioia di immaginarti sereno tra gli affetti familiari, i soli degni di dar vita al tuo “piccolo giardino per l’inverno”.
Per aver affiancato con sincerità e maestria gli eventi, spesso dolorosi, che coinvolgevano il mondo ad eventi personali, senza paura di mostrare le tue umane fragilità e i turbamenti della tua anima.
Ma, soprattutto, grazie per aver dato accesso alle tue più intime riflessioni, per aver mostrato il tuo quotidiano e il tuo profondo, per esserti completamente “rovesciato”, con purezza e generosità, offrendo, senza protezioni di sorta, le tue pareti interne alla luce prorompente del sole ed alla pioggia, come panni appena usciti dal buio turbinio di una lavatrice e stesi su una corda.
In conclusione, grazie per aver donato a me e ai molti tuoi altri lettori queste “poche pagine”, questa tua “piccola silloge” che, per forza e immensità, si può paragonare all’Aleph del racconto di Borges: “uno dei punti dello spazio che contengono tutti i punti, un luogo dove si trovano, senza confondersi, tutti i luoghi della terra, visti da tutti gli angoli. L’Aleph dal diametro di due o tre centimetri ma in cui lo spazio cosmico è contenuto senza che la sua vastità ne soffra”.
Con la sincerità e la commozione del cuore, un augurio: quello di veder moltiplicare i tuoi momenti di vera pace e d’amore, nel tuo animo e nella tua vita, e una speranza: quella di ascoltare qualcuna di queste odi direttamente dalla tua voce, chissà, persino dalla cima dei Lucretili, monti da me tanto amati ma, fino ad ora, solo da lontano.
Grazia
Carissima Grazia, a te il mio profondo ringraziamento per questo tuo ampio commento che attesta con chiarezza una meditata lettura di Scolpire questa pace: silloge nella quale ho trasfuso, credo, il sentimento della variazione in chiave strutturale. Per non annoiare ma scuotere il lettore…sui Lucrètili monti evocati dal libro andremo presto, Grazia; amandoli anch’io da decenni. Ti abbraccio di cuore.