Auguri ai visitatori del blog per le festività ormai alle porte. C’è davvero l’imbarazzo della scelta, a proposito di capolavori pittorici in tema…a me fa piacere, quest’anno, proporre una mia foto recentemente scattata all’interno di Palazzo Venezia, a Roma, in occasione della mostra dedicata a uno squisito artista come Carlo Saraceni (1579-1620): trattasi del dipinto in cui osserviamo La Madonna e il Bambino con Sant’Anna, custodito se non ricordo male nella Galleria romana di Palazzo Barberini. Il mio pensiero va a papa Francesco, in queste ore, in virtù della stima profonda che nutro per la sua persona (e non credo di parlare solo a titolo personale). Di nuovo auguri a tutti, con simpatia (nel senso etimologico del termine, dal greco syn, con, e pàthos, affezione, ossia convergenza di stati affettivi negli umani…almeno per un giorno).
Buon Natale a te, caro Andrea. Veramente delicata questa tela del Saraceni. Suscita ammirazione, a distanza di secoli, la straordinaria attualità dello spirito che ha guidato la mano dell’artista nel comporre un insieme che sembra volgere alla condivisione degli affetti primari. Tutto quello di cui abbiamo bisogno oggi per uscire da questi impasse ( economici e non che si riversano crudelmente nella nostra vita) è accogliere, condividere con gli altri tutto ciò che affligge e, di conseguenza, anche quello che ci dà gioia. Tutto questo mi sembra scaturisca anche dagli insegnamenti di questo grande papa. PS: ci vediamo alla presentazione del tuo libro! Un abbraccio, rob.
Ricambio con affetto i tuoi auguri, caro Rob. Mi fa piacere che tu abbia percepito in profondità il senso della scelta del dipinto da presentare ai visitatori del blog in occasione del Natale (un capolavoro peraltro di un pittore di prim’ordine anche se non debitamente conosciuto). Su papa Francesco che altro aggiungere? il suo cuore batte per gli ultimi e, senza volerlo politicizzare -ma solo a fronte dei suoi atti e delle sue parole- dobbiamo prendere atto del suo caldeggiare direi istintivamente una comunità degli umani meno ingiusta, più solidale (tutto quello che la nostra sinistra -si fa per dire sinistra!- ha buttato alle ortiche non da oggi, inseguendo chi sappiamo). Fermiamoci qui, giustamente, il giorno di Natale. Ti aspetto con piacere per quanto riguarda la presentazione del mio libro. Un abbraccio anche da parte mia
Caro Andrea, se fossi un’insegnante di Italiano, di ritorno dalle vacanze, chiederei ai miei studenti di sviluppare, attraverso un tema, il concetto odierno del Natale e del suo significato. Dico questo perché, secondo il mio opinabile punto di vista, questa festività si è trasformata da molti anni ormai, in un decrepito barcone colmo di ipocrisia ed isterismi collettivi, sul cui albero maestro sventola senza sosta la bandiera del consumismo, agitata dal vento ottuso della “gente media”. Dimmi, dov’è andata a nascondersi la calda magia del Natale (empatia)? L’ho cercata per le strade, nelle piazze, nei volti della gente, ma ho trovato solo il gelo del puro e sano egoismo. Ho udito molte persone lamentarsi delle festività, di come siano la causa di stress, si di stress. Deve essere davvero “stancante” pensare alla scelta del regalo (acquistato o riciclato) per Dino (nome di fantasia), oppure organizzare il classico cenone di Natale con i suoi molteplici risvolti, a volte anche un po’ noiosi. Eppure, nonostante scarseggi la voglia di festeggiare, tutto deve seguire una precisa linea di condotta (consuetudine). Francamente non so cosa pensare; è giusto gremire piazza San Pietro per ascoltare le sante parole del Vescovo di Roma Francesco, ma dobbiamo anche fermamente impegnarci a far si che nei nostri cuori vi siano certezze e soprattutto alberghino i propositi di un sano rinnovamento spirituale e materiale. L’unica vera certezza per il momento è il mio sincero e caloroso augurio a tutti i visitatori del tuo blog di qualità, di un buon fine anno ed un migliore inizio 2014. Un abbraccio Massimo
Caro Massimo, è davvero gentile da parte tua questo augurio rivolto a tutti i visitatori del blog. Non a caso -avrai notato- ho accennato nel mio breve scritto alla persona di papa Francesco cui è rivolta la mia stima proprio considerando la problematicità dei rapporti interpersonali in tempi di crisi come gli attuali. Io ritengo in sostanza che a Francesco occorra guardare come ad un esempio (e non certamente come a un capo cui delegare le nostre responsabilità); giacché un uomo come lui altamente visibile ha mostrato a tutti in ripetute occasioni di possedere a livello istintivo il tesoro della semplicità. In merito poi alle tue specifiche argomentazioni sulle festività, mi trovi perfettamente d’accordo. Ti saluto caramente, augurandoti a mia volta un sereno Anno Nuovo.