E così quest’oggi Matteo Renzi sarà “incoronato” (espressione dei nostri organi di stampa, sic!) segretario del Partito Democratico, dopo la schiacciante vittoria nelle primarie dello scorso otto dicembre. Bene. Benissimo! all’ex-rottamatore vorrei chiedere ingenuamente questo: perché non dimettersi ora dalla carica di sindaco di Firenze, inviando in tal modo un messaggio chiaro e forte di serietà non soltanto a parole ma nei fatti, a tutti? perché non prendere davvero a cuore il compito affidatogli da coloro i quali tuttora coltivano una speranza di cambiamento, nel nostro sventurato paese? si dirà che Renzi è efficiente -in effetti i suoi collaboratori sono stati già convocati alle sette e trenta del mattino, giorni addietro- ma non basta, a mio avviso. Anche il Cavaliere si vantava negli anni passati di lavorare un numero spropositato di ore per il bene dell’Italia (sarcasmo involontario, sono dati di cronaca) per portarci laddove ci troviamo oggi, non senza responsabilità da parte nostra. Insomma, per farla breve: si liberi Renzi dal berlusconismo in senso antropologico; e torni apparentemente al passato per fare in realtà un passo avanti, verso un concreto impegno anche territoriale, e non soltanto verticistico; considerando il fatto che adesso ha lui in mano le chiavi del partito (vecchie oligarchie a parte; davvero emarginate sine die?). Anche Renzi è un essere umano, in conclusione, per quanto talentuoso e attivo: faccia bene e soltanto quello che i suoi elettori gli hanno chiesto!
Tale invito è idealmente rivolto da parte mia pure a Debora Serracchiani, responsabile delle infrastrutture, nella nuova “squadra” renziana; nel senso che anche la governatrice della regione Friuli dovrebbe a parer mio dimettersi dal suo incarico per gli stessi motivi di Renzi. Parlo della Serracchiani la quale, nel 2009, dopo essersi imposta alla pubblica attenzione per la presa di posizione molto netta e avversa ai consumati “tessitori” del suo partito, ebbe a scrivere un breve commento a fronte della mia lirica Lacrimosa (lirica proposta nel presente blog come avvio di questo mio impegno sulla Rete per la poesia e il dialogo). Detto ciò, si potrà comprendere bene il motivo della foto qua sopra (mia), scattata recentemente e forse efficace nel mostrare la fragilità del verde nel pieno autunno non soltanto stagionale del nostro paese…staremo a vedere, obbligati al pessimismo in quanto oppressi dagli “annunci” al netto del fare.
P.S. A colei che di recente parlando con me una mattina ha espresso la sua profonda e condivisa indignazione per il Pregiudicato che rifonda un partito e minaccia la rivoluzione in caso di misure restrittive a carico, ho risposto sul filo del buon senso non dipendere tutto questo se non dal mancato rispetto, evidentemente, dei patti non scritti relativi alle “larghe intese” (con la condanna definitiva del grande statista). Provi un cittadino normale a rubare un frutto, tanto per capirci! meno male che il caso Cancellieri ha comunque rafforzato l’attuale governo in quanto a trasparenza morale, convincendo una volta per tutte noi sudditi che la legge è uguale per tutti!…